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Targa sporca e illeggibile: una semplice distrazione può costare migliaia di euro

© Colton Sturgeon

Chi pensa che lavare l’auto sia solo una questione estetica forse non sa che – al di là della propria immagine – esiste un obbligo normativo ben preciso che riguarda la targhetta con la matricola del veicolo.

Infatti, l'Articolo 102 del Codice della Strada (che disciplina allegati, deterioramenti, usura o illeggibilità della targa) stabilisce che «i dati di immatricolazione indicati nelle targhe devono essere sempre leggibili».  

Nel dettaglio: se la targa risulta deteriorata o illeggibile per usura o sporco, il proprietario deve richiedere la sostituzione o nuova immatricolazione. La legge non fa sconti: anche la semplice trascuratezza (fango, pioggia, polvere, insetti) che rende difficoltosa la lettura della targa può costare caro.  

È dunque una questione di sicurezza, identificazione e responsabilità: in caso di infrazioni rilevate tramite rilevatori o telecamere, la targa rappresenta l’elemento che consente l’identificazione immediata del veicolo. Se questo “rettangolino” è coperto o poco visibile, l’ordinamento sanziona.

Quali sanzioni si rischiano se la targa è illegibile

La soglia delle conseguenze varia molto a seconda del grado di gravità dell’irregolarità:

  • Se la targa è semplicemente illeggibile o deteriorata fino al punto da rendere difficile l’identificazione, la sanzione è amministrativa: da € 42 a € 173.  

  • Se la targa è non propriacontraffatta o manomessa, si entra in una fattispecie molto più grave: lo Articolo 100 del Codice della Strada comma 12 stabilisce una multa da € 2.046 a € 8.186, oltre all’eventuale ritiro o sequestro del veicolo.  

  • Si può arrivare addirittura al profilo penale se c’è alterazione, falsificazione o uso intenzionale di targa manomessa. In pratica: una macchia di fango può costare poche decine di euro, ma una targa deliberatamente illeggibile o falsificata può costarne migliaia e addirittura implicare rischi oltre il semplice verbale.

Consigli pratici per evitare brutte sorprese

Ecco cosa puoi fare subito per metterti al riparo:

  1. Dopo pioggia, autostrada, sterrato o stagione invernale con sale: passa un panno in microfibra sulla targa.

  2. Usa un detergente neutro: evita spugne abrasive o prodotti aggressivi che possono rovinare la pellicola rifrangente della targa.

  3. Controlla sia la targa anteriore che quella posteriore: la leggibilità è richiesta per entrambe.

  4. Verifica che la luce della targa posteriore funzioni correttamente: se è fulminata, la targa non risulta visibile di notte o con scarsa luminosità.

  5. Se noti crepe, scolorimento marcato, pellicola rifrangente usurata o caratteri difficilmente leggibili anche da pulita, non aspettare: rivolgiti all’ufficio della motorizzazione per la reimmatricolazione o la sostituzione della targa (prevista dall’art. 102).  

  6. Evita scorciatoie tipo pellicole “anti-telecamera”, inclinazioni estreme, o dispositivi per oscurare la targa: queste possono configurare alterazione e comportare sanzione massima.

Mantenere la targa in ordine è un piccolo impegno — ma comporta grande tranquillità. Un controllo veloce qualche volta al mese può evitarti un guaio serio.

Può sembrare una raccomandazione da poco, quasi “banale”: lavare la targa dell’auto con regolarità. In realtà, è un obbligo normativo che ha riflessi pratici rilevanti per la sicurezza, la legalità e il bilancio del guidatore. Nel mondo dell’automotive — che difendiamo, perché la mobilità privata è un bene — è importante ribadire anche questi piccoli dettagli: non serve solo il motore performante, il design accattivante o l’ultima tecnologia, ma anche il rispetto delle regole fondamentali.

Ricorda: una targa illeggibile oggi può essere una multa salata domani. E se oltrepassi il limite (manomissione, alterazione, falsificazione) puoi rischiare molto di più di una semplice multa.