Il tema multa musica alta auto è tornato al centro dell’attenzione perché molti automobilisti non conoscono i limiti previsti dal Codice della Strada. Le norme italiane sono più precise di quanto sembri: la legge vieta la produzione di rumori molesti durante la circolazione e affida al Regolamento di esecuzione il compito di stabilire parametri tecnici. L’articolo 350 del Regolamento indica una soglia di 60 LAeq dB(A), misurata a dieci centimetri dall’orecchio del conducente, con microfono orientato verso la fonte sonora e abitacolo completamente chiuso.
Questa indicazione non va interpretata come un “via libera” ai 59 decibel. La norma stabilisce infatti che il volume non deve mai ridurre la capacità di guida. Anche restando al di sotto della soglia tecnica, se l’audio impedisce di percepire sirene, clacson o altri segnali essenziali, si incorre comunque in violazione. Il principio è chiaro: l’automobilista deve mantenere sempre la piena percezione dell’ambiente esterno.
Multe, punti patente e sospensione: cosa rischia chi esagera con il volume
La violazione dei limiti sonori comporta una sanzione amministrativa prevista dalle norme generali del Codice della Strada. Le forze dell’ordine valutano la situazione con due modalità: misurazione strumentale dei decibel e constatazione pratica dell’effettiva compromissione della guida. Se gli agenti ritengono che il volume impedisca di reagire correttamente ai segnali acustici, la multa è pienamente legittima.
Molto più severa è la disciplina relativa all’uso di dispositivi che isolano completamente l’udito. L’articolo 173 vieta espressamente l’uso di cuffie che coprono entrambe le orecchie o di strumenti che costringono a togliere le mani dal volante. È invece consentito l’uso del vivavoce o di un auricolare singolo, purché non comprometta la capacità uditiva complessiva.
Le sanzioni per l’uso scorretto di cuffie o dispositivi isolanti sono dure: da 250 a 1.000 euro, 5 punti patente e sospensione da 15 giorni a 2 mesi già alla prima violazione. In caso di recidiva entro due anni, i provvedimenti diventano ancora più pesanti.
Quando il volume è talmente elevato da disturbare un numero indeterminato di persone, la questione non rientra più solo nella disciplina della circolazione. L’articolo 659 del Codice Penale punisce il disturbo della quiete pubblica: un reato vero e proprio, spesso ignorato dagli automobilisti.
Come avvengono i controlli e quali comportamenti scatenano la sanzione
Sul piano operativo, la verifica segue un doppio binario. Le misurazioni fonometriche sono utilizzate quando serve un accertamento tecnico preciso. Il fonometro viene posizionato a dieci centimetri dall’orecchio del conducente, con abitacolo chiuso, e registra eventuali superamenti del limite.
Altrettanto importante è la valutazione funzionale: l’agente può fermare l’auto se percepisce la musica dall’esterno, se nota ritardi nella risposta ai segnali acustici o se osserva comportamenti di guida incoerenti. In questi casi, anche senza fonometro, la contestazione è pienamente valida.
Durante i controlli dinamici – come posti di blocco o pattugliamenti su strada – è sufficiente che la musica mascheri sirene o clacson per configurare l’incapacità del conducente di percepire situazioni di potenziale pericolo. Non è necessario che il veicolo abbia finestini abbassati: anche con l’abitacolo chiuso, un volume eccessivo può compromettere la sicurezza.
Perché la musica alta sul serio riduce la sicurezza
La normativa non pretende un abitacolo silenzioso, ma richiede lucidità e prontezza di riflessi. Diversi studi di sicurezza stradale confermano che la musica troppo alta allunga i tempi di reazione, maschera i segnali di pericolo e aumenta il carico cognitivo, soprattutto quando si tratta di brani con bassi molto potenti o impianti audio potenziati beyond factory.
Il volume influisce anche sulla capacità del cervello di elaborare simultaneamente informazioni visive, uditive e tattili. Nei contesti urbani, dove le sirene di ambulanze e mezzi di emergenza richiedono una risposta immediata, l’isolamento acustico creato dall’abitacolo può diventare un fattore di rischio.
È un tema che va oltre la tecnica: riguarda la responsabilità del conducente nel mantenere il controllo del veicolo e nel garantire la propria sicurezza e quella degli altri.
Consigli pratici per evitare sanzioni (e per guidare meglio)
Il rispetto della norma può essere riassunto in alcune buone pratiche di guida:
- mantenere il volume a un livello simile a quello di una normale conversazione
- controllare periodicamente se, con i finestrini chiusi, si riescono comunque a distinguere sirene e clacson
- evitare impianti after-market capaci di generare vibrazioni eccessive
- non utilizzare cuffie binaurali o dispositivi che isolano dal contesto
- preferire vivavoce o auricolare singolo in caso di telefonate
Queste attenzioni non servono solo a non prendere una multa: migliorano davvero la sicurezza e riducono i tempi di reazione, soprattutto in città.