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Sul prossimo Auto in edicola: La scossa… in Borsa

La crisi dei microchip condiziona la vendita di auto elettriche (e non solo quelle), fenomeno che invece non ha impatto sulle quotazioni in Borsa di società che hanno appena iniziato a produrre auto alla spina, e quindi sono ancora ben lontane dall’avere bilanci in utile, eppure volano a Wall Street. È il caso di due aziende americane: Lucid e Rivian Automotive.

Perché volano in Borsa

La prima è una start-up arrivata in Borsa a luglio del 2020 scorso e dopo i primi mesi di encefalogramma piatto, nel 2021 ha fatto registrare un aumento delle quotazioni intorno al 300%. Non ancora redditizia, ma con una capitalizzazione già superiore sia a quella di BMW che di Stellantis, ha iniziato la produzione del suo primo e unico veicolo lo scorso settembre. Si tratta della Lucid Air, con un costo di partenza di 77.400 dollari e all’attivo 17.000 prenotazioni. L’auto è stata da poco nominata Car of the Year 2022 per MotorTrend, destino simile a quello della Tesla Model S che, nel dicembre del 2012, fu nominata 2013 MotorTrend Car of the Year, poco dopo il suo lancio.

E con Tesla condivide anche un’altro aspetto. L’azienda, fondata nel 2007 a Newark da Bernard Tse e Sam Weng è guidata dal CEO Peter Rawlinson, ex ingegnere di Tesla. Le prime consegne della Lucid Air sono iniziate lo scorso 30 ottobre e hanno già stabilito un record. Si tratta infatti dell’auto elettrica con la ricarica più veloce sul mercato, almeno per il momento. In cinque minuti e mezzo recupera 167 km di autonomia e in venti minuti si arriva a oltre 500 km. Non male per essere l’ultima arrivata.

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