Il mercato delle
auto a metano è una delle poche note liete nel panorama automobilistico. Nei primi
nove mesi del 2013 le
immatricolazioni delle vetture a
gas naturale sono
aumentate del 29%. Il parco circolante ha raggiunto le
750.000 unità.
Numeri importanti, in virtù di
consumi più che dimezzati rispetto ai carburanti normali. Una vettura a metano, come testimonia la
prova di Auto.it (Panda Natural Power) può percorrere 20/25 km con 1 euro di spesa.
In tempi, che sembrano non finire mai, di crisi così intensa, il costo carburante è diventato una delle principali voci analizzate all'acquisto. Uno dei punti deboli del metano è sempre stata la rete di distribuzione, che ora è di circa 1.000 stazioni in tutta Italia. Troppo poche.
Per cercare di risolvere la questione NGV Italy, Assogasmetano e Federmetano hanno redatto un documento programmatico votato a raddoppiare la rete, quindi a 2.000 stazioni. "Siamo pronti - hanno dichiarato congiuntamente - a scommettere sul metano, la tecnologia c'è, l'industria italiana è prima al mondo e la domanda è in crescita esponenziale, ma occorre partire sin da subito dal numero delle stazioni di rifornimento che dovrebbe raddoppiare".
Oltre che a realizzare più distributori, il progetto punta a una dislocazione più omogenea. Ci sono molte stazioni in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Marche, ma in regioni come Calabria, Sicilia, Basilicata, Liguria, Friuli non arrivano neppure a dieci. Infatti i due terzi dei quasi 1.000 distributori servono solo 17 milioni di italiani.
Il progetto punta a sviluppare le strategie di sviluppo per aiutare la crescita non solo per l'automotive ma anche per il trasporto marittimo, ferroviario e aereo. E per portare avanti tecnologie per rendere il trasporto, lo stoccaggio, l'erogazione e l'impiego del gas naturale competitivo, nel rispetto della sicurezza per operatori e consumatori e dell'ambiente.
La stima prudenziale di nuovi impianti realizzabili è stata valutata in i 1.132 unità.