Acronimo di Automated Indoor Braking Analizer, l'AIBA, la cui realizzazione è costata oltre 10 milioni di euro, è la fedele trasposizione degli intenti di Continental di nome e di fatto: è nato per offrire la migliore analisi automatizzata dei freni - “Best in brake” i migliori in frenata, è il claim della Casa - in ogni condizione climatica. Realizzata ovviamente su qualsiasi tipo di pneumatici, estivi e invernali, dedicati ad ogni tipo di auto, fino alle monovolume e ai 4x4.
L'AIBA, lungo 300 metri e largo 30, grazie alla sua automatizzatone può essere operativo 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno e con la capacità di riprodurre 100mila frenate all'anno.
E' un impianto al chiuso, completamente climatizzato, con un'area apposita per i test su ghiaccio (da -1° a -10°C, le condizioni più critiche) e una serie di piste mobili, fino ad un massimo di 5 che possono essere posizionate a piacere. Per le prove su asciutto e sul bagnato a temperatura variabile, partendo da uno standard di circa 20°C (10-25 per l'estiva). Le piste, che pesano circa 120 tonnellate, vengono pulite e periodicamente riasfaltate per fornire sempre le situazioni più realistiche.
I test sono effettuati senza pilota per “la procedura di prova più precisa al mondo” sostengono in Continental e osservarle dal vivo è stato davvero interessante. Le auto sono accelerate dalla spinta di una rotaia laterale, grazie ad un attuatore, simile a quello usato dalle montagne russe di ultima generazione, la cui potenza può raggiungere i 1600 cavalli. L'accelerazione da 0-100 km/h si completa in 4”6, tempo da sportiva, ma potrebbe scendere fino a 2”5, limite teorico perché l'accelerazione laterale di 2,5 g, non certo usuale, potrebbe mandare in crisi i sistemi di ABS e di ESP dei modelli “normali”.
Le auto, su un tratto di circa 100 metri, vengono spinte fino a 120 km/h e le prove di frenata su asciutto sono effettutate (da un freno elettronico posto nell'abitacolo) a 100 km/h, quelle sul bagnato a 80 all'ora. Sono così unite la precisione asettica del test di laboratorio al realismo della prova su strada, grazie anche ad una serie si sensori applicati alle ruote e a una impressionante batteria di centraline poste nel bagagliaio. Il peso non viene però alterato, la strumentazione addizionale pesa circa 45 kg, ma ogni auto è portata sull'AIBA col serbatoio vuoto, pareggiando così i conti.
Francesco Forni
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