La particolarità della Serie 2 Active Tourer risiede nel suo layout tecnico: motore trasversale e trazione anteriore. Che in ambito automobilistico non è propriamente una rivoluzione, ma per la Casa di Monaco lo è eccome. Ma d’altronde, le ruote motrici anteriori anziché le posteriori e il motore di traverso e non per il lungo come da tradizione, erano una necessità primaria per realizzare un abitacolo adeguatamente spazioso e versatile, trattandosi di una monovolume.
Poi ci sono i motori stessi, ad essere una peculiarità. Tutte le unità montate sulla 2 Active Tourer fanno parte di una
nuova famiglia di propulsori modulari sviluppata da BMW, per servire sia le vetture del marchio di Monaco, sia le
Mini. In sostanza si parte dal principio che 500 cm3 rappresentano la cubatura ideale per ogni singolo cilindro, in termini di rendimento termodinamico. Ecco allora che gli ingegneri hanno dato vita a una moltitudine di propulsori, benzina e diesel, a 3 e 4 cilindri, che hanno in comune tantissime componenti: dal basamento closed deck in alluminio alla cilindrata unitaria (per un totale di 1500 sui 3 cilindri, 2000 per i 4 cilindri), dai supporti motore all’impianto di raffreddamento, dall’aspirazione allo scarico per finire con la sovralimentazione, con tecnologia TwinPower Turbo.
Auto dell'anno, gli assi nella manica, BMW 2 Active Tourer - Layout