Con l’alimentazione a gas la coppia scende da 11,7 a 10,6 kgm a 3000 giri, mentre la potenza s’attesta su 70 cv contro 77. Contenuto il ridimensionamento delle prestazioni: la velocità massima scende da 162 a 156 all’ora, mentre per accelerare da 0 a 100 km/h occorrono 16”9 anziché 14”9. Del resto si deve tener conto che il peso della vettura ora è complessivamente superiore di 150 kg. Usando la benzina si percorrono in media 15,9 km con un litro, per un’autonomia di circa 700 km e un costo intorno ai 60 euro. A metano si coprono 300 km circa con un pieno, tenendo conto che alla pressione di rifornimento di 200 atmosfere i serbatoi arrivano a contenere 13 kg di gas per una un spesa di circa 12 euro (prezzo medio a ottobre 0,92 euro). Ovvero, si possono percorrere 700 km spendendo meno della metà rispetto alla benzina (28 euro). Il beneficio che ne trae il portafoglio è evidente e compensa il disagio creato dalla modesta capillarizzazione della rete di distribuzione del metano nel nostro Paese (650 impianti che però dovrebbero a breve diventare 800). Può anche parzialmente consolare dello scarso brio della Natural Power specie in salita e in ripresa, dove peso e minori valori di coppia e potenza (viaggiando a metano) si fanno sentire. Se ci si vuol garantire un po’ di vivacità, che arriva solo oltre i 3000 giri, si deve ricorrere spesso al cambio. Ma se non si ha la necessità di spingere sull’acceleratore la vettura risulta gradevole e facile da guidare. Nel passaggio da benzina a metano (automatico subito dopo l’avviamento del motore) e viceversa, non si manifesta alcun tentennamento. Buono il lavoro dell’assetto che, pur tendendo al rigido, assorbe in maniera graduale le asperità della strada. Si avverte un po’ più di rollio, complice l’incremento di peso, rispetto alle Grande Punto 1.4 a benzina, ma agilità e affidabilità si confermano punti di forza anche della Natural Power.
Con l’alimentazione a gas la coppia scende da 11,7 a 10,6 kgm a 3000 giri, mentre la potenza s’attesta su 70 cv contro 77. Contenuto il ridimensionamento delle prestazioni: la velocità massima scende da 162 a 156 all’ora, mentre per accelerare da 0 a 100 km/h occorrono 16”9 anziché 14”9. Del resto si deve tener conto che il peso della vettura ora è complessivamente superiore di 150 kg. Usando la benzina si percorrono in media 15,9 km con un litro, per un’autonomia di circa 700 km e un costo intorno ai 60 euro. A metano si coprono 300 km circa con un pieno, tenendo conto che alla pressione di rifornimento di 200 atmosfere i serbatoi arrivano a contenere 13 kg di gas per una un spesa di circa 12 euro (prezzo medio a ottobre 0,92 euro). Ovvero, si possono percorrere 700 km spendendo meno della metà rispetto alla benzina (28 euro). Il beneficio che ne trae il portafoglio è evidente e compensa il disagio creato dalla modesta capillarizzazione della rete di distribuzione del metano nel nostro Paese (650 impianti che però dovrebbero a breve diventare 800). Può anche parzialmente consolare dello scarso brio della Natural Power specie in salita e in ripresa, dove peso e minori valori di coppia e potenza (viaggiando a metano) si fanno sentire. Se ci si vuol garantire un po’ di vivacità, che arriva solo oltre i 3000 giri, si deve ricorrere spesso al cambio. Ma se non si ha la necessità di spingere sull’acceleratore la vettura risulta gradevole e facile da guidare. Nel passaggio da benzina a metano (automatico subito dopo l’avviamento del motore) e viceversa, non si manifesta alcun tentennamento. Buono il lavoro dell’assetto che, pur tendendo al rigido, assorbe in maniera graduale le asperità della strada. Si avverte un po’ più di rollio, complice l’incremento di peso, rispetto alle Grande Punto 1.4 a benzina, ma agilità e affidabilità si confermano punti di forza anche della Natural Power.