Indubbi, invece, i vantaggi assicurati dalla nuova trazione integrale, ereditata dalla 911 Turbo. La rapidissima ripartizione della coppia, che può privilegiare completamente uno dei due assali, agisce in sintonia con il differenziale autobloccante posteriore e, nel caso della 4S, con un assetto ribassato di 10 mm e integrato da cerchi da 19” anziché da 18”. Ciò significa un sottosterzo ridotto ed elevati livelli di tenuta laterale in curva. Che si sposano sia con una buona agilità, impressa anche dallo sterzo preciso e pronto oltre che molto informativo, sia con un’apprezzabile stabilità. Alla quale concorrono il rinnovato sistema di gestione del dinamismo e i freni, ben modulabili e mordenti. In merito alla fruibilità, la Targa conserva il profilo della Coupé ma può scoprirsi quasi come la Cabriolet, grazie all’ampio padiglione in cristallo che in 7” si apre elettricamente. Quando è aperto si posiziona sotto il lunotto e consente di viaggiare anche alle velocità autostradali senza risentire di fastidiosi vortici. Per contro riduce notevolmente la visuale posteriore, tanto che in marcia ci si deve affidare ai retrovisori esterni e in manovra all’intuito, se non si dispone dei sensori di parcheggio. Quando è chiuso, il tetto isola bene l’abitacolo, non innesca fruscii e può essere oscurato con una tendina a movimentazione elettrica. La Targa vanta anche un’altra peculiarità: il lunotto che si apre come un classico portellone. Permette così di stivare i bagagli nella zona posteriore evitando le contorsioni che questa operazione impone sulla Coupé per fare passare, tra sedile e montante della porta, borse e valigie che non trovano posto nel piccolo pozzetto anteriore.
Indubbi, invece, i vantaggi assicurati dalla nuova trazione integrale, ereditata dalla 911 Turbo. La rapidissima ripartizione della coppia, che può privilegiare completamente uno dei due assali, agisce in sintonia con il differenziale autobloccante posteriore e, nel caso della 4S, con un assetto ribassato di 10 mm e integrato da cerchi da 19” anziché da 18”. Ciò significa un sottosterzo ridotto ed elevati livelli di tenuta laterale in curva. Che si sposano sia con una buona agilità, impressa anche dallo sterzo preciso e pronto oltre che molto informativo, sia con un’apprezzabile stabilità. Alla quale concorrono il rinnovato sistema di gestione del dinamismo e i freni, ben modulabili e mordenti. In merito alla fruibilità, la Targa conserva il profilo della Coupé ma può scoprirsi quasi come la Cabriolet, grazie all’ampio padiglione in cristallo che in 7” si apre elettricamente. Quando è aperto si posiziona sotto il lunotto e consente di viaggiare anche alle velocità autostradali senza risentire di fastidiosi vortici. Per contro riduce notevolmente la visuale posteriore, tanto che in marcia ci si deve affidare ai retrovisori esterni e in manovra all’intuito, se non si dispone dei sensori di parcheggio. Quando è chiuso, il tetto isola bene l’abitacolo, non innesca fruscii e può essere oscurato con una tendina a movimentazione elettrica. La Targa vanta anche un’altra peculiarità: il lunotto che si apre come un classico portellone. Permette così di stivare i bagagli nella zona posteriore evitando le contorsioni che questa operazione impone sulla Coupé per fare passare, tra sedile e montante della porta, borse e valigie che non trovano posto nel piccolo pozzetto anteriore.