Morale della storia, 30 cavalli in più e 100 chili in meno consentono alla LP 670-4 SuperVeloce di bruciare lo 0-100 in soli 3"2 (contro i 3"4 della LP 640) e di toccare 342 km/h di velocità massima (anziché 340 km/h), che scendono a 337 orari se si opta per l'Aeropack Wing, ossia l'enorme ala fissa in fibra di carbonio di dimensioni maggiorate che aumenta i valori di deportanza. Con cambio e-gear robotizzato di serie, ma col classico manuale a richiesta, la LP 670-4 SuperVeloce viene proposta nei colori Giallo Orion, Arancio Atlas, Bianco Isis, Grigio Telesto, Nero Aldebaran e con le tinte opache Bianco Canopus e Nero Nemesis.
La mitica sigla SV ha una storia: rivivetela nelle prossime righe e nelle immagini....
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La sigla SV, a Sant'Agata Bolognese, appare nel 1971 sulla Miura. Già in commercio dal 1966, la supercar bolognese era ancora ambita agli inizi degli anni Settanta dunque Lamborghini decise di produrre un'ultima, estrema, edizione: la Miura SV, appunto, il cui V12 di 4 litri arrivò a erogare 400 cavalli, per una velocità massima di 300 km/h. La produzione si limitò ad appena 150 esemplari.
Per rivedere la sigla SV su una Lambo bisognerà aspettare il 1995, quando fa il suo debutto la Diablo Sport Veloce: V12 da 520 cavalli, cerchi da 18", freni maggiorati e ala posteriore regolabile. La Diablo SV viene proposta fino al 1997 anche nella variante più aggiornata della supercar, dove i classici proiettori a scomparsa vengono rimpiazzati dai più tradizionali fissi.