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Intervista a Massimo Di Risio

Come nasce la passione di Massimo Di Risio per le auto?
"Nasce con me, potremmo dire. Io ho ereditato questa grande passione da mio padre. Si è manifestata da subito: da piccolo giocavo raramente con i soldatini o a pallone, ma sempre con i modellini di auto".

Si ricorda quale modello l'ha fatta innamorare?
"Come molti ho subito il fascino delle supercar, volevo realizzarne una ad altissime prestazioni. Certamente mi sento più attratto dalle auto sportive, rispetto a quelle, più razionali, che poi mi sono trovato a realizzare compiendo una scelta evidentemente di carattere imprenditoriale".

Quali sono i tratti principali della sua attività?

"All'inizio, quando abbiamo dovuto scegliere il prodotto, abbiamo cercato di capire cosa il mercato delle auto non offrisse ancora, ma ci siamo accorti che era difficile individuarlo. E abbiamo cercato di realizzare un'auto non innovativa, ma di offrirla a condizioni più vantaggiose per i clienti ed è nata la DR5, un'auto non rivoluzionaria ma elegante, piacevole, gradevole, accessibile".

Quali sono i progetti per il futuro?
"Realizzeremo uno dei tre prototipi di supercar che abbiamo presentato a Ginevra. Sarà una vettura estrema nelle prestazioni e nello stile. Si tratta di un progetto più divertente per noi, possiamo sforare i costi di produzione, e forse più semplice. Sarà come ritornare a quando ero pilota di corse, nel campionato italiano Formula Abarth e Renault".

Per la campagna pubblicitaria della sua nuova supercar quale testimonial sceglierebbe?
"Parliamo di un'auto ad alte prestazioni, perciò vedrei bene un pilota di Formula 1. Mi piacerebbe il tedesco Vettel, che è giovane emergente che ha già dimostrato di valere molto".