Anche su questa, ovviamente, sono state apportate quelle modifiche estetiche che, seppur di dettaglio, hanno reso un po’ più sportiva l’immagine: un nuovo design della griglia fontale e dei paraurti, oltre che dei cerchi in lega da 17” (optional anche da 18 e 19 pollici) e degli specchietti esterni, che ora incorporano gli indicatori di direzione.
Più palpabili quando si sta al volante sono però le migliorie interne: tanti piccoli particolari che hanno innalzato la fruibilità, ai quali si aggiungono tocchi di finezza quali i nuovi tessuti e gli inserti in eco-radica grigia. Al confort e alla guidabilità contribuiscono poi le scelte tecniche relative alle sospensioni (McPherson davanti, multilink dietro) studiate per ridurre le vibrazioni ma rese anche più precise, e ai freni: ora dietro vi sono dischi da 308 mm di diametro.
Su strada, queste migliorie trovano un effettivo riscontro: grazie anche alle dimensioni che giustificano il titolo di “Grand” aggiunto a Vitara, si riscontrano positivamente lo spazio interno e il confort (ottimi i sedili e la posizione di guida, basso il rumore di fondo) anche sui lunghi viaggi autostradali. Nei quali non sono meno apprezzabili la precisione di sterzo e il “feeling” forniti vuoi dal passo lungo (2640 mm) vuoi dall’evoluzione del reparto sospensivo: il comportamento su asfalto è buono, con un motore brillante che preferisce esser tenuto un po’ su di giri (e aiutato da un peso non esagerato: 1705 kg), a maggior ragione considerando che abbiamo a che fare con un Suv che non rinuncia in toto alle possibilità fuoristradistiche. Per queste ultime sono previsti il riduttore sul cambio (ben spaziato e solo un po’ duro in scalata) con il blocco dei differenziali, oltre a svariati accessori aftermarket che permettono di personalizzare la Grand Vitara da tutti i punti di vista.
Anche la dotazione è completa, per una vettura che nella versione base costa 28.490 euro e in quella Executive 4mila euro in più.