Le novità interessano sia il versante estetico che quello tecnico e sono racchiuse nella versione più kitch e ricca in listino: la Autobiography, disponibile al prezzo di 126.600 euro ed equipaggiata con il poderoso otto cilindri a V Supercharged da 510 cavalli. Lo stesso V8 di cinque litri, sovralimentato grazie a un compressore Twin Vortex, che è proposto sull’ultima Jaguar XJ, anch’essa made in Tata. L’aspetto della Range Rover cambia soprattutto nel frontale: i fari sono stati ridisegnati, così come la griglia e il paraurti, dove troviamo inediti fendinebbia. Modifiche che aumentano l’imponenza e la grinta della vettura, lunga 5 metri ( 4,97 per la precisione) e alta quasi due ( 1,96). Dentro, il lusso imperversa e dal ponte di comando si ha davvero l’impressione di dominare la strada.
La guida è vellutata e la ricca dotazione consente una vita a bordo da Vip. Le finiture sono da vera ammiraglia e il posto guida, grazie alla poltroncina da prima classe, è molto confortevole. La lista degli accessori di serie è infinita e comprende gli utilissimi — vista la mole dell’auto — sistemi di parcheggio con telecamera, la televisione che si può atttivare a vettura ferma attraverso il grande display posto sulla consolle, due schermi dietro i sedili anteriori per visualizzare film in Dvd. E ancora il raffinatissimo sistema hi- fi ( che, però, curiosamente non prevede l’ingresso frontale del singolo cd ma una laboriosa carica multipla dei dischetti nel cassetto portaoggetti) e un impianto di climatizzazione che serve alla perfezione anche chi sta dietro, ma tarda un po’ a raggiungere la temperatura desiderata nelle giornate torride.
Su strada la Autobiography fa fede all’esuberanza del V8 Supercharged, un “ detonatore” che assicura alla Range — pesante 2700 kg — una spinta notevolissima in virtù della cavalleria: la coppia massima di 64 kgm si ha a 2500 giri, la velocità di punta è di 225 chilometri orari mentre il consumo è da supercar: in media 6,7 km/ litro. L’erogazione è corposa già a 1500 giri, ben coadiuvata dall’ottimo cambio automatico Zf a sei marce, affinato per la potenza di questa Autobiography. La fluidità di marcia e anche l’agilità stupiscono, considerando la stazza della Range Rover. La cui altezza si fa sentire nei curvoni dove il rollio è tenuto a bada dall’Adaptive Dynamic System, il dispositivo offerto di serie su questa Range Rover Autobiography e che gestisce appunto la dinamica del Suv inglese “ leggendo” in tempo reale le informazioni derivanti dalle singole ruote.