L’arrivo dei nuovi propulsori è accompagnato da un arricchimento delle dotazioni di sicurezza, in gran parte di serie, tra cui Lane Warning, Auto High Beam, Blind Spot Information System e Driver Alert, e da alcuni accorgimenti per la limitazione dei consumi (del tutto simili all’EfficientDynamics BMW) tra cui la griglia anteriore a persiana per una migliore aerodinamica o la maggiore carica dell’alternatore in rilascio e frenata. La gamma si articola come ora su due allestimenti, Plus e Titanium, con prezzi da 24.500 euro ( 750 rispetto a prima) e differenziali di 1.500 euro tra le due versioni oltre che tra le varie motorizzazioni mentre tra le berline 4/5 porte e la Wagon ci ballano 750 euro.
Come tutti i diesel con una potenza importante, anche il nuovo 2.2 Ford priviliegia l’erogazione della coppia un pizzico meno in basso di dove si preferirebbe trovarla. Un po’ vuoto sotto i 2000 giri, è decisamente a suo agio in autostrada, dove i regimi relativamente elevati permettono rilanci decisi sfruttando la generosa coppia (42,8 kgm a 2200 giri) messa a disposizione dal turbo anche senza ricorrere al cambio; nel traffico e sul misto bisogna viceversa scalare. C’è di bello che il sei marce manuale (a differenza che sul benzina, qui il doppia frizione è solo optional) si fa apprezzare per i movimenti ben guidati della leva. Bello anche lo sterzo, leggero in manovra e piuttosto preciso in velocità. Per il resto, la Mondeo è quella solita: specie mettendo in Sport il controllo dello smorzamento CCD, optional, ha un comportamento estremamente rassicurante e insieme dinamico, una notevole tenuta laterale, un rollio contenuto.