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Ford Mondeo, cambio al vertice

Non sfugge la Ford Mondeo, all’inevitabile giro di boa del lifting di metà carriera. Come sempre in questi casi, il trucco è leggero anche se in realtà le modifiche non sono poche: cofano motore più sculturato, mascherina più snella, calandra inferiore allargata oltre che sottolineata da una vernice nera lucida, luci diurne a led, cerchi — che possono arrivare a 19” — inediti, gruppi ottici posteriori maggiorati nonché a led, paraurti posteriore diverso, come diversa è la forma dei terminali di scarico. Dentro cambiano la finitura della consolle, il tunnel centrale, la grafica e alcune funzionalità della strumentazione e altri dettagli. Ma è soprattutto a livello meccanico che la Mondeo fa valere il suo status di nuova serie, grazie all’arrivo di due nuovi motori di punta e del cambio Powershift a doppia frizione già introdotto su S-Max e Galaxy. Forte di 200 cv, il nuovo TDCi di 2.2 litri permette prestazioni di rilievo (0-100 in 8”1 e 230 orari) con una percorrenza media di 16,7 km/litro. Poi c’è l’Ecoboost 2.0 turbo benzina a iniezione diretta, capace di 240 cv e 34,7 kgm tra 1900 e 3500 giri (0-100 in 7”5, 246 km/h). Entrambi saranno in vendita da novembre e affiancheranno gli altri motori, ripresi dalla gamma attuale: il 2.0 145 cv benzina e GPL, il 2.0 turbo benzina 203 cv e i due 2.0 TDCi da 115 e 163 cv.
L’arrivo dei nuovi propulsori è accompagnato da un arricchimento delle dotazioni di sicurezza, in gran parte di serie, tra cui Lane Warning, Auto High Beam, Blind Spot Information System e Driver Alert, e da alcuni accorgimenti per la limitazione dei consumi (del tutto simili all’EfficientDynamics BMW) tra cui la griglia anteriore a persiana per una migliore aerodinamica o la maggiore carica dell’alternatore in rilascio e frenata. La gamma si articola come ora su due allestimenti, Plus e Titanium, con prezzi da 24.500 euro ( 750 rispetto a prima) e differenziali di 1.500 euro tra le due versioni oltre che tra le varie motorizzazioni mentre tra le berline 4/5 porte e la Wagon ci ballano 750 euro.
Come tutti i diesel con una potenza importante, anche il nuovo 2.2 Ford priviliegia l’erogazione della coppia un pizzico meno in basso di dove si preferirebbe trovarla. Un po’ vuoto sotto i 2000 giri, è decisamente a suo agio in autostrada, dove i regimi relativamente elevati permettono rilanci decisi sfruttando la generosa coppia (42,8 kgm a 2200 giri) messa a disposizione dal turbo anche senza ricorrere al cambio; nel traffico e sul misto bisogna viceversa scalare. C’è di bello che il sei marce manuale (a differenza che sul benzina, qui il doppia frizione è solo optional) si fa apprezzare per i movimenti ben guidati della leva. Bello anche lo sterzo, leggero in manovra e piuttosto preciso in velocità. Per il resto, la Mondeo è quella solita: specie mettendo in Sport il controllo dello smorzamento CCD, optional, ha un comportamento estremamente rassicurante e insieme dinamico, una notevole tenuta laterale, un rollio contenuto.