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Mazda 5. Cura dimagrante, anche al diesel

In un periodo in cui il “downsizing” motoristico va per la maggiore, non stupisce che per la Mazda 5 sia stato adottato un turbodiesel di cilindrata più piccola. Del resto, su una monovolume di 4 metri e mezzo, non si può certo rinunciare ad un diesel, a fianco delle già disponibili 1.8 e 2.0 a benzina (da 115 e 150 cv).
Quello che può stupire, però, è che si sia passati con decisione dai 2 litri pieni a soli 1.560 cm3. Una differenza di non poco conto che, abbinata oltretutto alle 8 valvole anziché 16, ci farebbe aspettare una drastica diminuzione di spinta. Tutt’altro: il nuovo turbodiesel fornisce 115 cv, quindi 5 in più dell’unità precedente e una coppia distribuita ancor più in basso.
L’ingegnerizzazione che ha portato a questo risultato prevede innanzitutto l’adozione di una turbina a geometria variabile, che comprime l’aria in aspirazione a 1,6 bar; inoltre gli iniettori del common-rail arrivano fino a 5 iniezioni per ciclo e tutto ciò ha permesso di contenere il rapporto di compressione a 16:1, limitando pure l’emissione di NOx. Questo perché si riducono le temperature di combustione: per evitare che ciò arrivi ad allungare i tempi di riscaldamento, i gas di scarico sono gestiti da una valvola EGR. Gli sforzi dei progettisti sono andati anche nella direzione della riduzione di peso.
Il nuovo propulsore è tutto d’alluminio: questa e altre soluzioni hanno fatto risparmiare 73 kg. Altri 47 kg sono stati guadagnati tramite l’adozione di un nuovo cambio manuale a 6 rapporti, così che nel totale la Mazda 5 diesel pesa 1415 kg.
Con il nuovo 1.6 a gasolio, la Mazda 5 prevede due allestimenti: lo Smart Space a 24.950 euro e il Dynamic Space a 27.200 euro che ha di serie le porte scorrevoli elettriche, i sensori di parcheggio, il cruise control, i fari allo xeno e i cerchi in lega da 17 pollici.