La pista indiana non ha fatto il miracolo e del resto c’era poco da sperare: dalla combinazione di tornanti, curve lente e chicane veloce la Red Bull del campione del mondo emerge ancora come la monoposto più a suo agio. Certo, nel primo settore Seb era solo quinto: ma questo dipende dalle sue velocità massime, che come al solito sono fra le più basse. La differenza la fa la trazione e qui si vede (e soprattutto si sente) come “lavora” l’elettronica del motore Renault, che alimenta i diffusori con il soffiaggio dei gas di scarico.
Meglio del previsto le avversarie, sia McLaren che Ferrari: senza la penalizzazione per avere ignorato le bandiere gialle al venerdì, Hamilton poteva essere in prima fila (difficilmente in pole). E Alonso ha trovato la Ferrari migliore del previsto.
Male tutti i loro compagni: Webber al solito non ha trovato il miglior potenziale dalla Rb7, Button non è riuscito a fare un giro “pulito” e potrebbe scontare il fatto di avere ottenuto il suo miglior crono mentre venivano esposte le bandiere per Massa; e Felipe, appunto, ha rotto la sospensione anteriore destra nel passaggio su un “panettone” appena di là dal cordolo, tagliando troppo la traiettoria.
Alberto Antonini