Ma se la vecchia Classe A era virtualmente senza concorrenti, il nuovo modello trova sulla sua strada Audi A3, BMW Serie 1, VW Golf e anche la nuovissima Volvo V40. La vettura è lunga 4,3 metri di lunghezza, ben 30 cm più che in passato, è aggressiva e intrigante. Il muso, ridondante nelle dimensioni, è quello della CLS; il resto si ispira un po’ all’Audi A3 e un po’ alla BMW Serie 1, che poi sarà la sua avversaria più diretta. Dentro si ritrovano parecchie parentele con la Classe B del 2011, che è la base di partenza per la “A”. Dal centro della plancia, decorata con un tessuto con trama a nido d’ape, si innalza un display a immagine e somiglianza dell’iPad, mentre volante, strumentazione e bocchette di areazione si ispirano alle grandi Mercedes sportive. L’abitabilità anteriore è abbondante, mentre dietro lo spazio è quello strettamente necessario a due adulti, ma si tratta di un risultato buono, visto l’andamento del profilo del tetto.
Il bagagliaio oscilla tra 341 e 1157 litri, più che adatti a una berlina sportiva ma certo lontani dai 435/1370 litri del passato. Finiture e sicurezza rientrano ampiamente negli standard Mercedes. La costruzione è accurata fino nei dettagli e già l’allestimento base Executive offre di serie l’Attention Assist, che rileva lo stato di affaticamento del conducente, e il Collision Prevention Assist, che avverte se la distanza dalla vettura che precede è inferiore a quella necessaria per evitare l’impatto in caso di frenata d’emergenza. Gli optional sono tanti e cari, anche in questo caso, come da tradizione. Per attirare il pubblico giovane, che non è mai stato intimo della Mercedes, c’è anche una compatibilità quasi totale con l’iPhone e presto sarà lo stesso anche per gli smartphone Android.
Le consegne inizieranno a settembre e inizialmente i motori saranno sei, tutti con turbo e iniezione diretta. La gamma a benzina comprende un 1600 da 122 cv (A180) o 156 cv (A200) e da un 2000 da 211 cv (A250); sul fronte diesel troviamo il 1500 da 109 cv di cui sopra (A180 CDI) e un 1800 da 109 cv (A180 CDI automatica) oppure 136 cv (A200 CDI). Coerentemente con la strategia di lancio, alla presentazione internazionale mancavano le motorizzazioni base. Abbiamo provato le A200 a benzina e gasolio, che hanno un’erogazione molto simile, con tanta coppia in basso, una notevole silenziosità di funzionamento e un allungo lineare ma non proprio energico. L’assetto poco cedevole assicura una guida disinvolta e si apprezza anche una sensazione piacevole di leggerezza, nonostante lo sterzo sia piuttosto diretto e rapido. Il cambio può essere un efficace manuale a sei marce oppure un doppia frizione a sette rapporti con comandi al volante, morbido e veloce, ma con alcune funzioni automatiche che permangono anche in modalità manuale.
Nemmeno la A250 ha un temperamento propriamente cattivo, però spinge forte ai regimi intermedi e ha una sonorità stimolante agli scarichi. L’assetto e ulteriormente irrigidito e l’avantreno ha geometrie un po’ più spinte, in modo che i 211 cv non mettano mai in difficoltà le capacità di trazione dell’avantreno. Questa versione è disponibile solo col cambio a doppia frizione. Gli allestimenti disponibili sono tre, in ordine crescente di prezzo: Executive, Sport e Premium. Poi, ci sono i pacchetti Active, Connect e Tech che, fino a settembre, vengono scontati 40%. La nuova Classe A è già ordinabile e i prezzi vanno da 22.900 a 36.030 euro.
Saverio Villa