Si tratta di una vettura compatta, lunga poco meno di 4 metri, cioè quanto una Punto, che somiglia molto alla Fiat Sedici, compresa l’altezza da terra di 17 cm, che è quella di una suv nonostante si tratti di un’auto stradale con la sola trazione anteriore. In più c’è la squisitezza delle pinze dei freni rosse, ben visibili attraverso i cerchi. Anche gli interni hanno uno stile piuttosto europeo e gradevole, con un livello di finitura che, pur rimanendo di tipo economico, è superiore a quello visto fin qui sui prodotti cinesi. A parte i cuscini dei sedili molto alti, che possono creare qualche difficoltà ai conducenti di altezza superiore al metro e ottanta nel trovare una posizione di guida soddisfacente, l’abitacolo è confortevole e dietro lo spazio è buona anche per due adulti. Il bagagliaio, invece, è piuttosto piccolo (la Casa dichiara 330/110 litri) però già l’allestimento standard comprende il divanetto sdoppiabile e scorrevole longitudinalmente, che aumenta flessibilità.
La dotazione è proprio il punto di forza della Voleex, certo più del prezzo, che è contenuto ma non straordinariamente basso: la versione base City, offerta a 11.390 euro, offre già cerchi in lega, climatizzatore manuale, sensori di parcheggio posteriori, radio con sei altoparlanti e prese usb/aux, mancorrenti sul tetto, pedaliera in alluminio e altro ancora. La Dignity, per 13.060 euro, aggiunge interni in pelle, tetto apribile elettrico e climatizzatore automatico. In pratica l’unica mancanza di rilievo è l’ESP che, in entrambi i casi, comporta un sovrapprezzo di 650 euro. Il motore – unico – è un 1500 a benzina da 97 cv, silenzioso ma pigro, che assicura prestazioni accettabili (oltre 160 km/h e circa 13 secondi da 0 a 100 km/h). I consumi, durante il nostro primo assaggio, non ci sono sembrati particolarmente contenuti ma la Voleex sarà disponibile, a 1500 euro in più, anche con impianto a gpl prodotto e installato dalla nostra BRC con una bombola da 54 ltri, che è la più grande per questa classe di auto.
L’assetto composto, piacevole e quasi sportivo, sembrerebbe adatto anche a un livello prestazionale maggiore, mentre lo sterzo, con servoassistenza elettrica, ha la pesantezza giusta ma è poco sensibile. I quattro freni a disco fanno il loro lavoro onestamente e la manovrabilità del cambio è allineata a quella della maggior parte delle concorrenti. In autostrada il rumore aerodinamico è abbastanza presente, quello meccanico meno. Per i più diffidenti: la garanzia è di tre anni, i primi due con chilometraggio illimitato.
Saverio Villa
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