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Certificato di proprietà digitale, dal 5 ottobre addio alla carta

In attesa che PRA e Motorizzazione si fondano in un unico soggetto, in attesa che il Certificato di proprietà e il libretto di circolazione diventino un unico documento di trasporto, l'Aci annuncia un'importante innovazione, la dematerializzazione del Certificato di proprietà. Dal prossimo 5 ottobre, infatti, seguirà le sorti già toccate, in campo assicurativo, all'attestato di rischio, anch'esso trasformatosi da documento cartaceo a informazione digitalizzata. Una "rivoluzione" che interesserà 40 milioni di automobilisti, spiega l'Aci, che anziché ritrovarsi con il consueto foglio di carta riceveranno, all'atto di una nuova operazione al PRA, una ricevuta con un codice personale, necessario per l'accesso, sul sito www.aci.it, al documento vero e proprio. Impossibile smarrire il Certificato di proprietà e il codice potrà conservarsi comodamente, così come si metterà fine alle frodi e la falsificazione del documento. Sempre secondo le stime dell'Aci, dalla sola abolizione dei duplicati - necessari finora in caso di smarrimento o furto del documento cartaceo - deriveranno mancati introiti per 4,5 milioni di euro, corrispondenti a un pari risparmio per gli automobilisti. A questo importante passo verso la digitalizzazione ne seguiranno altri dal 2016, previa registrazione sul sito Aci: la possibilità di verificare lo storico delle proprietà passate, funzione utile per scoprire se si è ancora intestatari di un veicolo in realtà ceduto, così come la possibilità di verificare il pagamento dei bolli auto, nonché ricevere avvisi relativi alle operazioni sul Certificato di proprietà (annotazioni di fermi amministrativi, ad esempio). Essendo documento digitale il risparmio sarà anche per l'ambiente. Alcuni numeri dati dall'Aci: 30 milioni in meno di fogli di carta, frutto delle 50 mila trascrizioni che quotidianamente vengono effettuate al PRA, tra iscrizioni, trasferimenti di proprietà, radiazioni. Undici milioni di operazioni l'anno, da moltiplicare per due o tre fogli dei quali si compongono le varie pratiche ed ecco l'enorme mole di carta che, peraltro, va conservata 10 anni per legge. Si stima che, una volta a regime, si arriverà nel 2026 alla chiusura degli archivi cartacei obbligatori con 300 milioni in meno di fogli grazie alla dematerializzazione del certificato. f.p.