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Ubriaco? L'auto non parte. L'etilometro di Honda e Hitachi

Continua la ricerca sullo sviluppo di sistemi che possano impedire l'avvio dell'auto se, alla guida, si trovano automobilisti ubriachi. L'ultimo dispositivo è firmato Honda-Hitachi, che puntano a una commercializzazione dell'etilometro portatile dopo una fase di test, utili per raccogliere dati e validare il funzionamento sul campo. Si tratta di un rilevatore di alcol in grado di interfacciarsi anche con le chiavi intelligenti dell'auto, impedendo l'avvio del motore se il tasso alcolico supera i limiti di legge in vigore nei vari Paesi. Sono due gli aspetti che il duo nipponico vuole sottolineare, anzitutto. Da un lato, la capacità di essere un rilevatore a prova d'inganno, perché in grado di scoprire se a soffiare sia un essere umano o se sono altri gas a provare ad aggirare il controllo. Il tutto è possibile grazie a una lastra a ossidazione posizionata tra due elettrodi, con un'area di appena 5 millimetri quadrati.. Il secondo, importante, passo avanti compiuto rispetto ai dispositivi oggi presenti, riguarda l'affidabilità della misurazione, dichiarata tre volte superiore grazie a tre distinti semiconduttori: uno per l'etanolo, uno per i valori di idrogeno e uno per l'acetaldeide metabolizzato. Sono sufficienti 3 secondi per la misurazione e, grazie a un'integrazione con la strumentazione di bordo, sarà possibile leggere i valori di alcol rilevati direttamente sulla plancia. Resta il solito, annoso, interrogativo legato non già all'efficacia della tecnica, quanto alla responsabilità di chi, guidatore, potrebbe aggirare il sistema facendo leggere i valori di un altro passeggero sobrio. Ma, evidentemente, è problema legato ai comportamenti personali.   Il reato di omicidio stradale è legge Fabiano Polimeni