Bianca e rossa negli anni Ottanta e Novanta, poi il grigio della partnership con Mercedes. In origine rossa, ma il colore "sociale" l'arancione. Cosa c'entra, quindi, il bianco e verde per la prima McLaren realizzata in proprio dal team, la M2B, nel 1966? Per spiegarlo, serve un richiamo cinematografico. Grandprix, il film di John Frankenheimer, le cui riprese vennero effettuate nel '66 sui campi di gara e fu a Montecarlo che, per "svolgere il ruolo" della Yamura, la scuderia di fantasia protagonista della pellicola, venne siglato un accordo con la McLaren, in quell'occasione controfigura nella realtà.
Furono ben lieti di utilizzare il bianco con fascia verde al centro, poiché non fu accordo privo di contropartita economica. Oggi, a distanza di 50 anni dalla McLaren M2B, dal suo telaio monoscocca con pannelli di alluminio e Mallite - materiale particolarmente resistente, rigido e leggero -, a Woking celebrano quel debutto con la 570S in pure white, banda centrale verde e bordatura argento.
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Mezzo secolo di sviluppi tecnici hanno portato dall'aspirato Ford V8 3 litri da 305 cavalli della F1 al V8 3.8 litri biturbo della granturismo, capace di 570 cavalli, uno zero-cento da 3"2 e 328 orari di velocità massima. Dal monoscocca in alluminio e Mallite a un telaio MonoCell II, in fibra di carbonio, come carboceramici sono i freni, dotati di funzione Brake Steer, artificio elettronico che permette di azzerare sottosterzo frenando la ruota posteriore interna alla curva.
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