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Gli automobilisti italiani considerati i meno responsabili d'Europa

Se alla consapevolezza verbale degli intervistati corrispondesse un comportamento responsabile, allora i risultati in materia di sicurezza stradale sarebbero senza alcun dubbio migliori. Accade che il Barometro europeo della guida responsabile 2017 stilato dalla Fondazione Vinci Autoroutes rilevi come ben il 57% degli intervistati riconosca nella disattenzione al volante la principale causa di incidenti stradali, anche più della guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.

L'indagine condotta da Ipsos ha intervistato un campione di 12.429 cittadini europei di 11 Stati membri e dalle risposte emerge una percezione reale dei problemi legati alle condotte di guida. L'automobilista italiano è visto in assoluto come il meno responsabile, votato dal 27% degli intervistati. Siamo in "buona" compagnia, con la Grecia al secondo posto (18%) e Polonia (16%). Secondo il 38% di chi ha risposto alle domande poste da Ipsos, invece, gli svedesi sono gli automobilisti più responsabili, seguiti dai tedeschi (25%) e dagli olandesi (12%). 

Bravi ad additare i peggiori, salvo scoprire che al 54% degli automobilisti europei è capitato di insultare altri al volante (svetta il 73% registrato in Grecia), il 55% dimentica di utilizzare le frecce prima di svoltare (il 60% in Italia) e il 21% ancora è restìo ad allacciare le cinture di sicurezza (31% in Italia). Abbiamo maggior consapevolezza, invece, rispetto alla media europea, sull'importanza di non mettersi al volante se molto stanchi - il 40% considera la sonnolenza una tra le cause principali di incidenti -: il 31% dichiara di guidare comunque contro il 36% della media registrata in 11 Paesi membri. 

Non edificante quel 25% di automobilisti italiani che ha dichiarato di scendere dall'auto per "regolare" a tu per tu incomprensioni al volante, contro un modesto 15% europeo. Diffuso il timore dell'aggressività altrui (l'80% degli intervistati) con una punta dell'86% in Francia e Slovacchia. 

Tornando alle distrazioni al volante, il 43% dichiara di utilizzare un dispositivo bluetooth per telefonare (il 52% in Italia, appena il 31% nel Regno Unito), ben il 39% ammette di essere distratto dalle regolazioni al navigatore, il 32% utilizza il telefono senza vivavoce (il 54% degli intervistati in Grecia) e un 24% di incoscienti continua a scrivere o leggere sms e mail mentre è alla guida, "record" negativo che raggiunge il 32% in Italia.

La Commissione europea punta a un piano ambizioso, il dimezzamento dei morti per incidenti stradali nel 2020 rispetto al dato registrato nel 2010. A fine 2016 si è raggiunto solo il 19% e, considerate le condotte al volante ammesse, l'obiettivo appare lontano.