SSC è Shelby Supercars. Tuatara, il progetto che raccoglie l’eredità della Ultimate Aero e va a caccia della palma di auto più veloce al mondo. C’è Koenigsegg Agera RS da battere e Mr Shelby – Jerod, dal nord-ovest degli States, nessun legame con Carroll – è certo di poter oltrepassare i 444,6 km/h stabiliti dalla hypercar svedese.
SSC Tuatara - il nome è ispirato a un rettile della Nuova Zelanda - sarà alla Car Week di Monterey, il 24 agosto la prima al The Quail, due giorni dopo a Pebble Beach. Scoprirà dal vivo le forme ultraerodinamiche, annunciate già lo scorso gennaio, tratteggiate nei particolari sempre più con l'avvicinarsi dell’evento, teaser che sottolineano l’estrema ricerca sull’efficienza aerodinamica, sviluppata partendo da un kit specifico testato sulla Ultimate Aero e, dal 2015, sfociato nel nuovo progetto prossimo al debutto.
L’ultimo tassello a essere annunciato in tutta la sua classica bellezza è il motore V8 7 litri twin-turbo, accreditato di una potenza tra i 1.350 e i 1.400 cavalli, unità elaborata da Nelson Racing Engines, che per mestiere è avvezzo sviluppare unità Chrysler, Ford, LSX e Chevy. L’obiettivo di Tuatara è centrare uno zero-cento da 2”5, volare fino alla soglia dei 450 km/h e coprire il quarto di miglio (0-400 metri) in 9”75.
L’elenco di primatiste all’esercizio della velocità massima più elevata per un’auto stradale è più lungo di quanto non si possa immaginare. Da chi detiene il record, Koenigsegg, a chi potenzialmente ha nelle corde chilometri orari simili, vedi Bugatti - che a Pebble Beach sarà con Divo -, fino a chi, l’assalto, ha annunciato di volerlo realizzare: Venom, con F5. Senza dimenticare il progetto Corbellati Missile. Tutti aspiranti Icaro in un valore che, sebbene ridimensionato nell’esame della prestazione complessiva di una hypercar, mantiene ancora un suo fascino.