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Tesla è donna, il presidente è Robyn Denholm

Un’australiana al posto di Elon Musk alla presidenza di Tesla. Il Marchio californiano ha in Robyn Denholm, 55 anni originaria di Milperra (New South Wales) il nuovo chair.

Non si tratta di rivoluzione, il passaggio di testimone era nell’aria. Musk, che rimarrà a guidare Tesla, ha dovuto abdicare dalla presidenza dopo una trattativa col SEC, l’autorità della Borsa americana.  

La "punizione" è arrivata dopo il tweet nel quale Musk aveva prospettato di effettuare un delisting di Tesla a 420 dollari per azione. Il magnate, che rimarrà Ceo, per l’azione non legale dovrà pagare una multa da 20 milioni di dollari e stare lontano da questa poltrona per tre anni. Sostiuito da un volto noto.

La Denholm faceva parte del consiglio d’amministrazione di Tesla, come membro esterno indipendente dal 2014. Per la nuova carica ha lasciato il ruolo di direttore finanziario di Telstra, colosso australiano delle telecomunicazioni. E’ una specialista dell’alta tecnologia, avendo lavorato per aziende di prestigio quali Sun Microsystems e Juniper Networks. Ma anche nel dipartimento finanziario di Toyota.

Con lei in ogni modo Tesla si normalizzerà un poco, rispetto a Musk. Che l’ha introdotta così. “Robyn ha una vesta esperienza sia in campo tecnologico, sia nell’industria dell’auto. Negli ultimi quattro anni ci ha dato un apporto molto importante all’interno del cda Tesla. Sono impaziente di lavorare ancora più a stretto contatto con lei per accelerare ancora l’arrivo dell’era dell’energia sostenibile”.