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Jeep PHEV nascono a Melfi, nel 2020 sul mercato

L’elettrificazione di Jeep comincia in Italia, a Melfi. Abbiamo visto e toccato con mano i primi esemplari di pre-serie di Renegade e Compass plug-in ibride. Il primo passo massiccio di Fiat Chrysler Automobiles è stato fatto nell’impianto italiano di eccellenza, dal 1994.

Proprio in occasione del 25° anniversario dell’inizio della produzione presso SATA, Società Automobilistiche Tecnologie Avanzate. Che nel polo industriale di San Nicola di Melfi ha continuato negli anni a fabbricare eccellenza.

Tanto che Jeep, marchio di fortissimo DNA americano, oltre a Renegade ci produrrà anche Compass, già assemblata in Messico, India, Cina e Brasile. Ma solo a Melfi saranno prodotte le plug-in hybrid: si tratta di modelli tanto strategici per il prestigio, quando sofisticati. 

Per questo Jeep ha scelto l’impianto e gli operai specializzati della piccola città della Basilicata, un tempo capitale del regno dei Normanni, e che ospita anche la fabbrica del Mulino Bianco di Barilla.

SATA in 25 anni s’è sempre rinnovata, partendo dall’eccellenza produttiva. Mantenendola e sviluppandola, grazie anche a una trovata geniale come  Plant Academy, che dal 2015 sviluppa competenze e talenti utilizzando le risorse interne: ne parleremo prossimamente.

Renegade e Compass PHEV arriveranno sul mercato nella prima metà del 2020. FCA ha puntato sulla grande qualità, degli uomini e dell’impianto lucano per due versioni chiave, che saranno top di gamma.

Con un powertrain ibrido capace di erogare fino a 240 cavalli e in grado di garantire una autonomia solo elettrica di 50 km. Avranno la trazione integrale elettrificata. Un pacchetto completo; prestazioni, capacità off-road da vera Jeep ed emissioni di CO2 nell’ordine dei 50 g/km per poter entrare nei centri urbani.

Il piano di FCA per il 2020 è importante e tutto italiano. Il 4 luglio sarà presentata la 500 elettrica prodotta a Mirafiori. Poi Panda, 500 e Lancia Ypsilon mild hybrid assemblate a Pomigliano d’Arco, il Ducato elettrico realizzato a Sevel.

Nel 2021 sarà la volta di Alfa Romeo Tonale PHEV, sempre a Pomigliano, poi di Giulia e Stelvio a Cassino e delle Maserati alla spina.

Sulla linea di montaggio abbiamo toccato con mano la maggiore difficoltà che comporta l’assemblaggio di un’auto plug-in ibrida. I tecnici specializzati sono preparatissimi nell'affrontarla, ma la quantificano in un 10-15% in più di complessità. Che si andrà a riproporre sul prezzo di listino, a nostro avviso: 5/6 mila euro, a spanne.

La batteria da 11,4 kWh è fornita da LG, stivata ovviamente sul pavimento della vettura. Non ha una forma simmetrica, perché nel sottoscocca c’è anche altro… come il nuovo serbatoio della benzina (da 35 litri) non più in plastica, ma in metallo per evidenti ragioni di sicurezza. La complessità sta anche in 145 kg in più di peso e i parecchi elementi, come l’impianto di raffreddamento, molto più esteso, essendo presenti molte fonti di calore.

Compass e Renegade plug-in hybrid sono pronte e Jeep ci crede, stimando che possano rappresentare il 20% degli ordini del totale per ogni modello. A Melfi di certo sono pronti a fare il meglio.