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Ferrari Breadvan Hommage, lode alla 250 GT Drogo del ’62

Il fascino. Quello della tradizione, dalla passione e dalla cultura dei motori che per primo Enzo Ferrari instillò nel 1947, quando dal portone di via Abetone Inferiore uscì la prima vettura marchiata dal Cavallino.

Un discorso che vale anche per la tanto discussa Ferrari 250 GT Drogo, anche se effettivamente venne creata su commissione da Giotto Bizzarrini nel 1962 e mai vista di buon occhio a Maranello. Meglio conosciuta come Breadvan - il “furgone del pane” - a causa del particolare posteriore. Oggi lo studio di design di Niels van Roij l’ha voluta far risorgere con un progetto chiamato Ferrari Breadvan Hommage.

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ONE-OFF ARTIGIANALE

La Bredvan Hommage è una one-off particolarissima con coda tronca costruita artigianalmente attorno al telaio e al motore V12 della 550 Maranello - un po’ come avvenne nel '62 tra Piero Drogo e Bizzarrini - e adornata con nuove finiture negli interni, nuovi pneumatici Vredestein Ultrac Vorti e ammortizzatori Koni creati su misura

È stato un compito complesso tradurre l'essenza della leggendaria vettura del '62 in un design contemporaneo. Ci siamo lasciati ispirare dalla vecchia macchina, ma abbiamo in modo di non essere limitati da essa nella nostra creatività”, ha spiegato van Roij.

Un'auto è una complessa scultura tridimensionale [...] il corpo della Breadvan Hommage è stato creato a mano dal carrozziere Bas van Roomen […] e ed è stato verniciato in una delle otto tonalità di rosso appositamente preparate.”

ARGENTO PURO

Tuttavia, la Breadvan Hommage oltre agli interni fatti a mano arricchiti da sedili con schienale blu in fibra di carbonio e Alcantara, quadranti e tachimetro in alluminio fresato con inserti in argento puro e un cordino che funge da maniglia interna - proprio a conferire quell’aspetto racing che tanto caratterizzava la coupé da cui prende le sembianze – non ha subito variazione nella motorizzazione.

La spinta, infatti, è ancora derivata dal potente V12 da 485 cv che si trova sulla 550 Maranello, lo stesso che riesce a raggiungere i 320 km/h con accelerazione da 0 a 100 in 4,4 secondi. Insomma, a conti fatti resta comunque un bell’omaggio ad una vettura che non è mai stata ammirata dai puristi del Cavallino.