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Skoda Ferat, la sportiva vampiresca rivive in chiave moderna

Un’auto sportiva futuristica che non è mai arrivata in produzione ed esiste esclusivamente come un singolo prototipo. Si tratta della Skoda 110 Super Sport, la spigolosa coupé presentata al salone dell'auto di Bruxelles del 1972 e salita agli onori della cronaca dopo la fortunata comparsa cinematografica nel film horror ceco “The Vampire of Ferat”.

Ed è proprio grazie al film che alla 110 Super Sport venne affibbiato in seguito il soprannome di Skoda “Ferat” e oggi, dopo essersi trasformata in un vampiro a quattro ruote nella pellicola del 1982, la rinascita della Ferat è passata dalle mani di un designer francese, Baptiste de Brugiere, che l’ha voluta reinventare in versione moderna.

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Rivisitazione moderna di una star del cinema anni ’80

Circa tre anni fa ho avuto l'opportunità di visitare per la prima volta il deposito del Museo Skoda”, ha spiegato lo stesso designer. “È stato lì che ho visto per la prima volta la Ferat, che ho trovato affascinante. Quindi, quando ho sentito parlare del progetto Icons Get a Makeover - programma della Casa ideato per reinterpretare in chiave moderna le auto storiche del Marchio -, mi sono subito offerto volontario per crearne un'interpretazione moderna”.

Mantenute intatte le proporzioni di base, con l'altezza ridotta, il tetto "a punta" e il grosso spoiler posteriore, la nuova Skoda Ferat pensata da Baptiste si presenta con linee tese, nette e allo stesso tempo possenti. Linee che vanno a ricalcare in chiave moderna quelle spigolose della vettura originale.

Skoda 110 Super Sport, 104 cv e carrozzeria in fibra di vetro

Insomma, dal grande schermo di inizio anni ’80 alla sua rivisitazione odierna in stile supercar futuristica, la Skoda Ferat ha saputo dimostrare ancora una volta la sua naturale predilezione nel catturare a sé gli sguardi.

Ma la 110 Super Sport non è stata solo design. Sotto le sue forme vampiresche, infatti, modificate appositamente per il film dal pittore ceco Theodor Pišt?k, il modello originario vantava un motore quattro cilindri 1.147 cc da 104 cv prelevato dalla Skoda 110 L Rallye da competizione, in grado di farla viaggiare a non più di 211 km/h, e una avveniristica carrozzeria in fibra di vetro. A tutti gli effetti era una vera e propria due posti con motore posteriore con layout tipico delle supercar che stavano appena iniziando a catturare l'attenzione e la fantasia degli appassionati di quel periodo.

Stessa attenzione che la rivisitazione di Baptiste de Brugiere sta ad oggi catalizzando ancora una volta gli sguardi.

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