Quello della luce gialla al semaforo è un argomento che ha generato da sempre
incertezze, controversie, ricorsi e sentenze varie. La granitica sicurezza che abbiamo sul comportamento da tenere al semaforo verde o rosso, quando c’è la luce gialla invece svanisce fra dubbi e carte bollate.
Il Codice della Strada (art. 41 c.10) prevede che con il giallo al semaforo il conducente non deve attraversare la riga bianca di arresto, a meno che si trovi così vicino da risultare impossibile fermarsi in condizioni di sicurezza e allora deve procedere sollecitamente a sgombrare l’area di intersezione.
Per questo l’automobilista deve tenere una velocità adeguata allo stato della circolazione attorno a lui.
M
a il CdS non prevede una durata minima di accensione della luce gialla,
stabilita invece da una risoluzione
del Ministero dei Trasporti (n. 67906 del 16/7/2007):
non può mai essere inferiore ai 3 secondi, tempo di arresto di un veicolo che proceda ad una velocità non superiore ai 50 km/h.
Ma una recente sentenza della Cassazione di luglio (n. 14914/15) aggiunge qualcosa e indica di mantenere sempre una grande prudenza stabilendo che “
Il riferimento al tempo psicotecnico per arrestare il veicolo al momento dell’accensione della luce gialla vale in relazione alla velocità del veicolo e non contravviene alla regola che in prossimità di un semaforo e/o di un qualsiasi incrocio bisogna moderare la velocità in base alle normali regole di comune prudenza”. E aggiunge: “Il solo fatto che un conducente goda del diritto di precedenza non lo esenta dall’obbligo di usare la dovuta attenzione nell’attraversamento di un incrocio anche in relazione a pericoli derivanti da eventuali comportamenti illeciti o imprudenti di altri utenti della strada che non si attengano al segnale di arresto o di precedenza”.
PAROLE SACROSANTE. Ma una durata della luce gialla di 3” sembra fatta apposta per far crescere il numero delle infrazioni e di conseguenza le multe, alla faccia della sicurezza stradale. Forse sarebbe opportuno stabilire un tempo del giallo uguale in tutta Italia, adeguato agli incroci più grandi, al passaggio dei TIR o alle strade in salita: diciamo 5 secondi, in modo che ogni automobilista memorizzi questo margine fisso di durata e non abbia sorprese. Altrimenti c’è una soluzione efficace, adottata in via sperimentale a Milano fra largo Cairoli e piazza Castello (dove si trovano i due Expo Gate) e che riprende quella esistente in molte nazioni: un semaforo dotato di un contasecondi luminoso “alla rovescia” prima di passare al verde ma soprattutto al giallo, che in questo modo non ci sorprenderà più all’improvviso.
Roberto Argenti