Marsiglia (Francia)
Dacia Duster si rinnova e cala il
poker. La seconda generazione del
SUV low cost mantiene la sua vocazione e aggiunge contenuti:
design, qualità, tecnologia e prezzo. L’ultimo asso, quello distintivo, rimane
invariato, a partire da
11.900 fino a un top di
17.850 euro.
La Duster ha fatto breccia anche per il suo
aspetto dotato di
personalità, ed ecco un’altra carta vincente. Il nuovo modello, sempre disponibile in tre allestimenti,
base (di serie su tutta la gamma
ESP e 4 airbag)
Ambiance e
Laureate, si presenta con più moderni gruppi ottici, anteriori e posteriori, terminale di scarico cromato, presa d’aria inedita e barre sul tetto personalizzate.
Cambia il tono anche
dell’abitacolo – e la
qualità percepita, terzo asso – che presenta una
nuova plancia, più raffinata e soprattutto funzionale, al pari delle sellerie e dell’ergonomia (gli alzacristalli ora sono sulle portiere).
E’ cambiata l’aria dentro la Duster e anche la musica, con
l’insonorizzazione, vecchio tallone d’Achille, più curata. Senza però inficiare l’ottima
abitabilità e capacità di carico, che parte da 475 litri.
Infine la tecnologia. Ai noti 1.6
benzina e
GPL (che raccoglie il 25% totale degli ordini) da
110 cavalli, e ai molto efficienti
turbodiesel 1.5 dCi da 90 e 110 cv, si aggiunge un nuovo propulsore. Ecco la chicca tecnologica, il
1.2 quattro cilindri turbo benzina a iniezione diretta. Il
TCE da
125 cavalli, esempio virtuoso di
downsizing, capace di una
coppia di 205 Nm a partire da
2000 giri.
È stato l’oggetto del nostro primo
test su strada, disponibile per ora solo con la
trazione anteriore (il
4x4, che pesa per il 30% sulle vendite è sul 1.6 benzina e 1.5 diesel da 110 cv) a partire da
14.950 euro. La Duster resta un’auto
sincera,
ragionevolmente comoda e maledettamente pratica. Migliorata la
frenata, perfezionato il
confort generale, mentre lo
sterzo resta un po’ turistico. Il tutto viene valorizzato, o migliorato,
dall’ottimo 1.2 turbobenzina, che sa dare prestazioni buone,
175 km/h di punta, accelerazione da 0 a 100 km/h in 10”4. Ma soprattutto promette una
percorrenza media accettabile,
15,9 km/litro, e
un’elasticità di marcia notevole. Sei i rapporti del cambio manuale (l’automatico non è previsto, al momento, per alcuna versione) che si sposa bene col piccolo propulsore, capace di muovere con
prontezza un
SUV lungo 4.32 metri e alto 1,70, non proprio la silhouette più aerodinamica.
Il prezzo non è più così low cost, ma rimane concorrenziale, proprio perché il TCE da 125 cavalli si avvicina alla quadratura del cerchio:
guida piacevole e non troppo onerosa.
Indicato per non macina svariate decine di migliaia chilometri l’anno, ma vuole ugualmente un mezzo pronto ad ogni situazione.