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Mercedes AMG A 45, 381 cv: test

Cercate qualcosa di frizzante? Bene, qua il seltz scorre a fiumi, insieme a molti altri “ottani”: con il restyling della Classe A operativo sulla gamma già in questa fine del 2015 – modestissimo sul piano estetico, include alcuni nuovi motori, diversi ritocchi e nuove dotazioni –, la AMG di vertice guadagna ulteriore grinta e qualità stradali per restare saldamente un punto di riferimento pressoché assoluto tra le berlinette “cattive”. Cattive veramente: con 381 cv (erano 360) e 475 Nm il due litri turbo tedesco non solo resta l’unità 2 litri quattro cilindri con la potenza specifica più elevata, ma apre ulteriori possibilità dinamiche ad un’auto già fuori dell’ordinario. Già, perché insieme al motore ritoccato, arrivano interventi di telaio non proprio di secondo piano: rapporti accorciati dalla terza alla settima, nuovi programmi di guida gestiti dal pulsante unico Dynamic Select (Comfort, Sport, Sport+, Individual), assetto regolabile Ride Control o meglio ancora il pacchetto Dynamic Plus che oltre ad includere la modalità Race, aggiunge l’inedito differenziale anteriore autobloccante. Così equipaggiata, la A 45 divora come mai prima le curve; l’evoluto controllo elettronico di trazione integrale 4Matic e ripartizione di coppia (da 100% sull’anteriore fino al massimo del 50-50% tra i due assali) garantisce la massima trazione senza sbavature, mentre l’autobloccante aggiunge ulteriore mordente in uscita di curva con gas spalancato e sottosterzo mai invadente. Complici i potentissimi “frenoni”, la sportiva tedesca accetta una guida aggressiva e molto decisa, che pare anzi essere la formula più efficace per trarne il meglio in pista. Dove lo “zero-cento” guadagna ulteriore mordente togliendo 4 decimi al tempo della versione precedente: ora lo si conquista in appena 4”2 e con tutta facilità, grazie alla modalità Race Start. La velocità massima standard è limitata a 250 km orari, a richiesta estensibile fino a 270. SU STRADA, il mordente della A 45 AMG – con una sonorità tanto piena e pungente – è tanto più coinvolgente, ma in modalità confort l’auto è trattabilissima, praticamente “dolce” in ogni suo aspetto ad eccezione dell’assetto che resta comunque “duretto”. L’abitacolo è accogliente, non enorme, piuttosto ben rifinito (schermo da 8”, piena connettività), dotato di ottimi sedili sportivi. Esternamente la caratterizzazione è avvertibile ma contenuta, quanto meno senza ala posteriore, optional; ma tutto sommato non guasta, perché la rinnovata A 45 davvero vola.