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Skoda Octavia Wagon 1.2 TSI, un bel carico di sorprese

Ci sono tre aspetti che ti stupiscono dopo un po’ che vivi la nuova Octavia Wagon: spazio, motore e qualità, e non necessariamente in questo ordine. Appena ti accomodi a bordo, la prima cosa che salta in mente è che quelli del Gruppo Volkswagen hanno esagerato un po’: per bontà dei materiali, cura del dettaglio, finiture e praticità, questa Skoda è tremendamente vicina ai marchi più altolocati del colosso tedesco. Poi scopri che la 1.2 TSI in allestimento Ambition del nostro test costa appena 20.270 euro e il tutto assume ancor più valore. Dal posto guida, ottimo per postura e geometrie, giri la testa indietro e vedi che chi siede dietro ha le gambe quasi distese: lo spazio è davvero abbondante (fra le MQB del Gruppo questa è la piattaforma dal passo più lungo) e il bello è che ciò non sacrifica minimamente il baule, anch’esso smisurato: 610 litri in configurazione base che diventano 1740 reclinando gli schienali, operazione effettuabile con un tasto direttamente dal vano. Apprezzabile poi l’estrema regolarità del vano stesso, nonché l’attrezzatura: presa 12V, quattro ganci a scomparsa ed elementi di carico ripiegabili per organizzare al meglio il tutto. L’altro aspetto sorprendente è il motore: provate a dire all’amico di turno che questa macchina è spinta da un “milledue” e vi riderà in faccia. Salvo ricredersi alla prima accelerazione. È infatti sorprendente quanto sia a suo agio il 1.2 TSI nello spingere una vettura lunga 466 cm. I segreti sono due: un peso complessivo molto contenuto (appena 1247 kg) e questo piccolo turbo a iniezione diretta che, nonostante potenza e coppia non troppo elevati (105 cv e 17,8 kgm), ha un’elasticità tale da non far rimpiangere motori più potenti. La sua erogazione è infatti quel che ci vuole per un’auto del genere: corposa già dai 1500 giri per riprendere senza problemi e viaggiare in souplesse, mentre se si cerca la prestazione pura (195 km/h e 10”5 sullo 0-100) si noterà giocoforza una certa carenza di spinta agli alti regimi. Completano il quadro dinamico una insonorizzazione eccellente e un assorbimento ottimale delle sospensioni, aiutato nella fattispecie da pneumatici da 16” con spalla alta che contribuiscono all’assorbimento. Lorenzo Facchinetti