Gli incentivi auto elettriche 2025 rappresentano uno dei temi più caldi del settore automobilistico italiano. Dopo mesi di attesa e annunci, il Governo ha definito i requisiti per accedere a un bonus che può arrivare fino a 11.000 euro di sconto diretto sul prezzo d’acquisto. Una cifra importante, capace di ridurre il costo di ingresso a un’auto a zero emissioni. Ma la domanda che molti automobilisti si pongono è semplice: sarà davvero un’occasione per tutti o l’ennesima misura complicata, con paletti tali da tagliare fuori gran parte dei potenziali beneficiari?
Chi ha diritto al bonus
Gli incentivi auto elettriche 2025 sono riservati esclusivamente a chi acquista un’auto 100% elettrica. Spariscono quindi le ibride plug-in, le mild hybrid e persino i diesel di ultima generazione che in passato potevano beneficiare di qualche contributo.
Il bonus è così strutturato:
- 11.000 € di sconto se l’ISEE familiare è inferiore a 30.000 €
- 9.000 € di sconto se l’ISEE è compreso tra 30.001 e 40.000 €
Un sostegno che però non guarda al singolo individuo, ma al reddito complessivo familiare, tenendo conto anche di patrimonio immobiliare, investimenti e composizione del nucleo. Insomma, non basta avere uno stipendio basso per accedere, serve un ISEE certificato che rispetti i limiti.
Non solo: per ricevere il contributo bisogna rottamare un’auto a benzina o diesel fino a Euro 5, immatricolata entro il 1° settembre 2015 e intestata da almeno sei mesi. Una condizione che taglia fuori chi non possiede un’auto vecchia da rottamare.
Infine, il bonus è riservato ai residenti nelle cosiddette “aree urbane funzionali”: grandi città sopra i 50 mila abitanti e i comuni del relativo hinterland. Secondo l’elenco Istat, si tratta di circa un quarto dei comuni italiani: chi vive in piccoli centri o zone rurali è automaticamente escluso.
Limiti sul prezzo e regole per le imprese
Non tutte le auto elettriche possono essere acquistate con l’incentivo. Sono ammesse solo le vetture:
- di categoria M1 (fino a 8 posti più conducente)
- con prezzo massimo di 35.000 € più IVA (quindi fino a 42 700 € IVA inclusa, esclusi optional)
Un tetto che permette comunque di scegliere tra un buon numero di modelli, dato che negli ultimi anni i prezzi delle elettriche sono calati e i costruttori hanno introdotto versioni entry-level più accessibili.
Per quanto riguarda le microimprese (aziende con meno di 10 dipendenti e fatturato sotto i 2 milioni di euro), è previsto un contributo diverso:
- fino a 20.000 € per veicolo commerciale elettrico (categorie N1 e N2)
- massimo il 30% del prezzo d’acquisto
- limite complessivo di 100.000 € di aiuti nell’arco di tre anni secondo la normativa “de minimis”
Un aiuto importante per chi lavora nella logistica urbana e vuole passare a furgoni elettrici, anche se la platea di imprese ammesse resta molto ridotta.
Come richiederli e quando arrivano
Gli incentivi entreranno in vigore a settembre 2025, con un sistema di registrazione gestito da Sogei tramite piattaforma online. La dotazione è di 597 milioni di euro, provenienti dal Pnrr, con validità fino al 30 giugno 2026 o fino a esaurimento fondi.
Il meccanismo sarà semplice: lo sconto verrà applicato direttamente in concessionaria e validato sulla piattaforma. Ma attenzione: se la pratica non viene chiusa entro 30 giorni, i fondi tornano disponibili.
Va inoltre sottolineato che l’incentivo non è cumulabile con altri bonus statali o europei. Resta ancora da chiarire se sarà possibile combinarlo con incentivi locali di Regioni o Comuni.
Una misura giusta o un’occasione mancata?
Sulla carta, gli incentivi auto elettriche 2025 sembrano una misura potente. 11.000 € di sconto sono una cifra che può fare la differenza per chi vuole abbandonare il motore termico. Ma la realtà è meno rosea:
- ISEE basso: molte famiglie con redditi medi restano escluse
- Paletti territoriali: chi vive in piccoli centri è automaticamente fuori gioco
- Rottamazione obbligatoria: non tutti hanno un’auto Euro 5 da demolire
- Esclusione delle partite IVA e aziende più grandi: un altro colpo al mercato
Il rischio è che, come già successo in passato, i fondi rimangano inutilizzati o vadano a beneficio di una platea ristretta. Gli automobilisti italiani meritano incentivi più equi, meno burocratici e realmente accessibili, altrimenti la transizione elettrica rimarrà un privilegio per pochi.
Gli incentivi auto elettriche 2025 sono una grande opportunità per ridurre il prezzo delle vetture a zero emissioni, ma rischiano di trasformarsi in un flop annunciato a causa delle troppe condizioni. Se davvero l’obiettivo è quello di accelerare la transizione ecologica, servono misure più inclusive, meno legate alla residenza e più vicine alle esigenze di tutti gli automobilisti.