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Pagani Huayra Roadster, la grande sfida di Horacio

Fatta la coupé è un istante trasformarla in roadster. Non funziona esattamente così, tanto più se il prodotto in questione è un supercar e se si vuole andare oltre, migliorare, le doti della versione chiusa. Per capire cosa abbia significato creare Pagani Huayra Roadster, svelata al Salone di Ginevra 2017, basta ascoltare Horacio Pagani: «E' ad oggi il progetto più complicato che abbiamo affrontato».

Uno sviluppo parallelo, durato sei anni, con l'integrazione di soluzioni tecniche presentate sulla BC nel 2016. Ecco perché è riduttivo relegarla alla "sorella" di Pagani Huayra. La Roadster è un progetto a sé stante, hypercar più leggera della coupé, in grado di incrementare la rigidezza del telaio del 52%.

Dalla Benny Caiola riprende le sospensioni interamente realizzate con elementi in alluminio forgiato (25% più leggere), spazio poi al telaio Carbo-Titanio evoluto e integrato da un nuovo composito Carbo-Triax HP52: sono gli ingredienti che assicurano un risparmio di peso pari a 80 kg. 

Il perfezionamento dell'aerodinamica ha portato a un unico componente, un guscio che fa da cofano motore ed elemento attivo nella gestione dei flussi: dalle griglie sulle pinne dietro i rollbar alla coda cesellata sopra i fari e i terminali di scarico per direzionare l'aria e staccarla dal corpo vettura, riducendo le turbolenze, creazione del carico deportante al quale contribuisce il nuovo diffusore. Le paratie mobili anteriori e posteriori sono state mantenute e aiutano a generare una forza di 1.8G trasversali in curva, equivalente al valore registrato su Huayra BC. 

In materia di contenimento delle masse, il gruppo cambio-differenziale pesa il 40% meno di un doppia frizione di pari livello e il posizionamento del cambio (7 marce, prodotto da X-Trac, con sincronizzatori in carbonio) trasversalmente contribuisce ad accentrare le masse intorno al baricentro della Roadster. Ridisegnate anche le pinze dei freni, firmate Brembo come tutto l'impianto carboceramico (4 dischi da 380 mm di diametro, sei pompanti delle pinze davanti e quattro dietro).

Sforzi enormi per produrre una hypercar destinata ad appena 100 fortunati clienti. Ovviamente non resta alcun esemplare disponibile per la prenotazione, i 2 milioni e 280 mila euro (tasse escluse) richiesti per l'ultimo capolavoro della casa di San Cesario sul Panaro sono un dettaglio trascurabile. La configurazione roadster può contare su due proposte alternative di tetto: un hard-top in fibra di carbonio e vetro oppure una capote in tela e struttura in carbonio, riponibile all'interno della Huayra. In caso di pioggia, la praticità di un riparo sopra il capo.

Al cambio elettroidraulico è collegato un differenziale a controllo elettronico, curato da Bosch, come i cinque programmi di intervento del controllo di stabilità, variabili in funzione delle condizioni di guida. Dal set-up Wet per asfalto bagnato passando per Comfort, Sport, Race, fino all'esclusione completa dell'ESP.

Resta un elemento del corredo tecnico di Pagani Huayra Roadster da approfondire: il motore. L'unità V12 biturbo 6 litri di cubatura, con bancate a 60°, realizzata da AMG esprime 764 cavalli e 1.000 Nm già a 2.400 giri/min, sviluppata per essere conforme con gli standard antinquinamento Euro 6b e dell'ente statunitense Carb. Le prestazioni velocistiche non sono state svelate da Horacio Pagani, ci resta un numero, sufficiente per apprezzare quel che sarà su strada e in pista Huayra Roadster: 1,67. Sono i kg che deve muovere un cavallo del V12 Mercedes-AMG.