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David Brown Speedback Silvertstone: anni ruggenti

Erano gli anni del dominio di Jim Clark e dell'alternanza con Brands Hatch, i Sessanta per Silverstone in Formula 1. Circuito e periodo messi a fuoco da David Brown Automotive che, nel Northamptonshire, 12 mesi fa ha concentrato la sede e le strutture del reparto carrozzeria del marchio. Un omaggio, Speedback Silverstone Edition, debutta al Salone di Ginevra. Esemplare che, da solo, costituisce il 10% dell'intera produzione programmata, vista la tiratura limitata in 10 esemplari. Ciascuno con un prezzo di partenza di 695 mila euro, 112 mila euro più costosa di una David Brown Speedback GT.

Cos'ha in più? Mai così potente una personalizzazione curata dall'artigiano britannico. Il motore V8 5 litri sovralimentato con volumetrico raggiunge i 601 cavalli e 765 Nm di coppia motrice, continua a essere collegato a un cambio automatico 6 marce e consente di scattare da zero a cento orari in 4”2, con una velocità massima limitata a 250 km/h.

Per comprendere appieno il senso di Speedback Silverstone Edition serve comprendere la visione del marchio DBA. Realizzazioni artigianali – carrozzeria lavorata a mano, in alluminio – dal sapore nostalgico nello stile, modernizzate nei contenuti tecnici: prestazioni abbinate al comfort assoluto. Che si ritrova in sospensioni modificate, interni pregiati nei materiali utilizzati: pelle, legno d'ebano Macassar a poro aperto, alluminio, cromature spazzolate, tessuto premium Kvadrat, Alcantara.

Silverstone, però, non richiama solo le corse. Le origini sono quelle di una pista aeronautica militare, in uso nella seconda guerra mondiale. Non poteva mancare, quindi, il richiamo ai jet, espresso nelle forme delle bocchette d'aerazione e nei terminali di scarico, proseguendo con il design dei cerchi Afterburner, da 20 pollici, forgiati, dietro ai quali svetta un impianto frenante con dischi maggiorati. Aerei e auto ad alte prestazioni accomunati dall'incidenza dell'aerodinamica, quella rivista su David Brown Speedback Silverstone nell'adozione di un labbro sul muso, lo spoiler in coda, minigonne dal profilo più marcato.

Le luci supplementari installate tra le maglie della calandra rappresentano un'altra variazione sul tema Speedback GT. L'elenco delle innovazioni continua con il differenziale posteriore a controllo attivo e la rinuncia ai due strapuntini dietro i sedili anteriori: più utile sfruttare lo spazio per riporre oggetti ed estendere il volume del bagagliaio, piuttosto che contare su sedili a dir poco sacrificati. Tra le conferme, la panchetta ripiegabile ospitata nel bagagliaio, vezzo spesso proposto dai marchi britannici.