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Hyundai Kona, il bello della diversità: primo test su strada

FIRENZE - Un crossover? No, un Suv vero e proprio. E per giunta originale e appagante dal punto di vista del design. E’ con questo spirito che Andrea Crespi, a capo di Hyundai Italia, ha presentato la nuova Kona, già vista nei Saloni che contano e pronta a sbarcare con successo sul mercato nostrano.

Un dato per tutti: il mercato B SUV, se così possiamo definirlo, è cresciuto di 6 volte in 6 anni. Inequivocabile. Come lo è anche lo sforzo di Hyundai per partire da un listino base abbastanza competitivo per la Kona, che per la cronaca è costruita su un nuovo pianale, pari a 14.950 euro per la 1.0 TGD-i 3 cilindri da 120 CV, complici 1.900 euro di sconto, 1.100 euro di rottamazione e 500 euro di contributo-lancio. In questo caso la trazione è solo 2WD, come in tutte le versioni da un litro di cilindrata.

Per la integrale (che ha anche la sospensione posteriore multilink) occorre rivolgersi a quella che sarà la poco gettonata 1.6 TGDi da 177 CV. In attesa delle versioni diesel, che si vedranno solo a giugno 2018, con un 1.6 CRDi da 115 e da 136 CV, quest’ultima 4WD.

Senza dimenticare la Kona elettrica, per la quale già viene promessa una autonomia di circa 500 chilometri, attesa anch’essa per l’inizio della prossima estate. Quattro gli assestimenti: Classic, Comfort, XPossible e Style, che ha praticamente tutto ad un listino di 27.500 euro. Lunga 4,16 metri, Kona ha una capacità di carico che va da 361 a 1143 litri. In totale sono dieci i colori disponibili, con tetto a contrasto in due tonalità e 4 allestimenti per l’abitacolo.

All’interno di rigore il nuovo Multimedia System, che si può collegare con i vari smartphone, mentre un schermo da 8” ospita, tra le altre cose, il navigatore, sulle versioni più costose. Al volante della 1.6 TGDi da 177 CV è scontato apprezzare la brillantezza del propulsore, coadiuvato dalla trazione integrale e da un cambio a doppia frizione a 7 rapporti. Non godrà di molti “sostenitori”, certamente più attratti dalla 1.0 TGD-i da 120 CV, spinta da un 3 cilindri già noto nel gruppo Hyundai e che ha nella silenziosità e nella brillantezza le sue doti migliori.

In attesa di più precisi riscontri, comunichiamo che la casa indica in 19,2 km/litro il consumo medio, anche se quello reale nel corso del test indicava il valore in circa 15 km/litro. Nulla di nuovo sotto il sole. Le differenze tra il dichiarato e il reale restano e accomunano in pratica ogni costruttore.

Da non dimenticare che tra le dotazioni di sicurezza attiva disponibili per la Kona c’è la frenata automatica di emergenza, il mantenimento della corsia di marcia, il sistema che elude l’angolo cieco, il rilevatore di stanchezza.

Su strade accidentate (e in Italia sono ormai tante), riscontrabile una certa durezza delle sospensioni, specie con i cerchi da 18”. E per chi non volesse attendere giugno per acquistare una Kona Diesel? Semplice: ci si può orientare per una delle attuali versioni a benzina, dando l’anticipo di un mese per poi sospendere il tutto fino a 11 mesi. E riprendere poi l’originale cammino.