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Microlino, ritorno al futuro elettrico

L’Isetta è un’icona di design del XX secolo. Un progetto futurista nato nel ’54, quando l’idea di “mobilità sostenibile” era ben lungi dall’essere partorito e il traffico urbano era “dilettantistico”. Oggi la microcar a tre ruote e accesso anteriore è pronta a tornare sul mercato grazie a Wim Ouboter, imprenditore svizzero che ha ripreso il progetto proiettandolo nel nuovo millennio.

Ecco dunque la Microlino, il cui prototipo è stato presentato durante la scorsa edizione del Salone di Ginevra, raccogliendo, come prevedibile, grandi consensi e suscitando la curiosità dei visitatori. Anche grazie a un claim d’impatto: “Questa non è un’auto, è il futuro della mobilità urbana”. Ossia una microcar elettrica e dalle dimensioni estremamente ridotte pronta ad affrontare le sfide imposte dalle grandi metropoli. Tanto per dire: in uno stallo di parcheggio ne entrano tre.

La propulsione è affidata a un motore elettrico da 15 kW capace di spingere la Microlino fino a 90 km/h, alimentato da una batteria agli ioni di litio in grado di garantire un’autonomia massima di 100 km, ricaricabile attraverso una normale presa domestica.

Recentemente la Micro Mobility System di Wim Ouboter ha stretto una joint venture con il Gruppo Tazzari di Imola, che già da dieci anni produce e vende la microcar elettrica Zero EM1. L’avvio della produzione è programmato entro la fine del 2017 e contestualmente inizierà la commercializzazione della due posti, per cui sono già stati raccolti oltre 1500 ordini. Il prezzo, ancora non definito, dovrebbe aggirarsi sui 12 mila euro