Ha scelto la Mini per essere in qualche modo "manifesto" dei 30 anni di attività. Il tuner Manhart si cimenta con un'elaborazione a tutto campo dell'iconica compatta inglese, in versione John Cooper Works. Se i 231 cavalli del motore 2 litri turbo BMW non vi sembrano abbastanza e i 320 Nm di coppia li ritenete "fiacchi", le modifiche per trasformare la JCW in F300 vi convinceranno senza riserve.
Anzitutto interviene sull'elettronica per incrementare la potenza fino a 300 cavalli e 470 Nm di coppia, valore quest'ultimo che si fatica a credere possa essere stato raggiunto. Al di là della mappatura, è stato installato anche un nuovo intercooler e una linea di scarico Remus, ottimizzata per ridurre la contropressione. Cambio manuale 6 marce invariato, non altrettanto può dirsi dell'assetto, con sospensioni KW regolabili in estensione e compressione, abbinate a una barra duomi in fibra di carbonio.
Gli interventi estetici sono evidenti, ma non tali da snaturare il look della Mini. Le bande color oro spiccano sul British green, e richiamano i cerchi multirazze Manhart da 19 pollici, gommati 215/35 R19. E' colorazione ricorrente, il giallo-oro. Lo ritroviamo anche a bordo, sapientemente sparso sotto forma di cuciture a contrasto e tacca sul volante, rivestito in Alcantara, così come i sedili, abbinati alla pelle.
Non si fa cenno delle prestazioni di cui è capace la Mini F300 elaborata Manhart, certo è che dai 246 km/h di velocità massima e 6"3 sullo zero-cento della versione di serie, si attendono miglioramenti sensibili, sempreché si riesca a scaricare adeguatamente l'enorme coppia motrice sviluppata dal quattro cilindri 2 litri turbo.
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