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Memminger Roadster, la storia del Maggiolino trainata da 210 cv

La specialità della casa è nota: Maggiolino interpretato al meglio. L'ultima creatura di Memminger rielabora il piatto per modificare i connotati più di quanto non abbia fatto in passato. Nasce Memminger Roadster 2.7, che è sì Maggiolino ma non nasconde alcuni accenti di Porsche Roadster. Su base cabriolet è stata cucita addosso una carrozzeria più sinuosa, con fari a led, due posti secchi, carreggiate allargate, una coda che prova a essere aerodinamica e, al di là dell'esito, cattura gli sguardi. Sul telaio tubolare in acciaio, l'abito è interamente realizzato dallo specialista tedesco. Prova a non tradire l'essenza del Maggiolino, le cromature restano, seppur in misura minore: specchietti, maniglie, paraurti e terminali di scarico.

Dal boxer aspirato 2.7 litri, un quattro cilindri raffreddato ad aria, elaborato da Memminger partendo dalla base del motore Volkswagen Type 4 1.7 litri - adottato anche su Porsche 914/4 - arrivano 210 cavalli e 247 Nm, numeri che necessariamente devono fare affidamento su un qualche tocco di modernità applicato alla tecnica: dai quattro freni a disco all'ABS, ad esempio.

Essenziale all'interno, Memminger Roadster sfoggia sedili in pelle e tessuto, portiere con barre antintrusione a vista e una strumentazione minimal: quanto basta per respirare ancora l'aria della semplicità del passato proiettata nel contemporaneo.