Porsche 911 Carrera S 3.8 PDK

visuale 3/4 Carrera 911

di Redazione

26.11.2008 ( Aggiornata il 26.11.2008 10:47 )

Design

Oggi, a distanza di undici anni, l’immortale 911 si adegua ai tempi e introduce l’iniezione diretta e il cambio a doppia frizione. Due soluzioni tecniche irrinunciabili per restare al passo. Quella del motore per ovvi motivi di ecocompatibilità: il nuovo boxer rientrerà nella Euro 5 e potrà digerire anche carburanti con una quota di etanolo non superiore al 10%. Quanto al cambio, era strettamente necessario mettere in archivio il Tiptronic S, bello confortevole ma colpevole... di omicidio delle prestazioni di tutte le 911. Ecco allora che dai cassetti di Stoccarda viene rispolverata la sigla PDK, Porsche DoppelKupplung. Rispolverata perché sebbene Porsche arrivi sul mercato per ultima con una trasmissione a doppia frizione, dopo VW-Audi, BMW o Nissan, in realtà il costruttore tedesco è stato il primo a utilizzarla: erano i primi anni Ottanta e le due frizioni venivano sperimentate e impiegate sulle Porsche 956 del mondiale Gruppo C e a Le Mans.

In questa versione stradale, il PDK proposto in opzione al classico manuale ci ha sì convinto ma con qualche riserva: il passo avanti rispetto al Tiptronic S è macroscopico, ma a nostro avviso a questa trasmissione manca quel pizzico di grinta per soddisfare coloro che, pur fedeli al manuale, potrebbero farsi tentare dalla comodità di un automatico. Diciamo che la grinta c’è, ma a pagamento: il PDK, infatti, se abbinato al pacchetto Sport Crono Plus aggiunge delle funzioni che lo rendono più sportivo. La Carrera S del nostro test, però, ne era sprovvista e ci siamo dovuti accontentare di assaporare le doti del doppia frizione in versione standard, che comunque ben si sposa alle caratteristiche del nuovo boxer 3.8 portato da 355 a 385 cavalli. Un propulsore totalmente riprogettato, specie in chiave affidabilità, che assicura prestazioni superiori e, in teoria, consumi inferiori: in realtà, rispetto alla precedente Carrera S (Auto1/05), le percorrenze sono migliorate alle andature costanti (90 e 130 km/h) ma non in città o nell’extraurbano, dove evidentemente il nuovo modello ha pagato un maggior peso (60 kg) e la presenza del cambio PDK. Resta il fatto che fare 12,6 km/litro (a 90 all’ora) con una sportiva da trecento all’ora è un gran bell’andare. Belle sensazioni anche in abitacolo: oltre alle solite impeccabili finiture e a materiali di elevata qualità, ci sono due interessanti novità.

La prima, in chiave confort, è rappresentata dai sedili con ventilazione (optional non presente su questo esemplare), utili per affrontare gli esodi estivi senza inzuppare la camicia. L’altra si trova a centro plancia: finalmente hanno pensionato anche il precedente sistema multimediale PCM, che risaliva ai tempi della 996, rimpiazzandolo con un ben più moderno impianto; il display sale da 5,8 a 6,5 pollici e diventa touch screen, il riposizionamento dei pulsanti rende l’interfaccia più intuitiva e l’hard disk da 40 GB con cartografia precaricata aumenta notevolmente la velocità d’azione del satellitare.



particolare posteriore porche 911 S

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