Alfa Romeo MiTo 1.4 Turbo Distinctive

Nel complesso la MiTo presenta un’immagine compatta ed equilibrata, priva di eccessivi fronzoli ma forse anche di quel tocco in più capace di accendere la fantasia. Dal punto di vista pratico va invece citata la soluzione adottata per le porte, con i cristalli privi di cornice e relativa ripresa motorizzata in fase di chiusura; inevitabile che la guarnizione (tubolare) che l’accompagna sia piuttosto rigida. Sempre a proposito delle porte, la loro notevole lunghezza renderebbe ancor più importanti del consueto le luci di ingombro, che invece mancano; in compenso, alla base c’è la pratica luce pozzanghera. Comoda anche l’apertura ( inserita nel logo Alfa) del portello bagagliaio, che peraltro ha dimensioni appena sufficienti e soprattutto una soglia di accesso drammaticamente distante da terra.

Forti i richiami alla 8C Competizione: dal disegno delle ruote ai fanali a led con cornice cromata.

C’è da aggiungere che, pur trattandosi di una vettura di preserie, la carrozzeria della vettura in prova ha evidenziato un buon livello di finitura. È apparso meno convincente l’interno, soprattutto per via dei rivestimenti: ineccepibile la pelle ( a richiesta) che ricopre i sedili, mentre i materiali utilizzati su pavimento e padiglione presentano un aspetto prettamente economico, che mal si attaglia alle ambizioni della piccola Alfa. Il discorso riguarda anche la plancia: passi per la fascia carbon look, ma quattro materiali diversi paiono davvero troppi. Senza contare le mostrine che rivestono la colonna centrale, impoverita oltre misura dalla presenza di quattro minuscoli ( ma purtroppo ben visibili) fori che contornano il display dell’hi- fi: dettagli, certo, ma comunque inaccettabili se si vuol riportare in alto il marchio Alfa.