Rilevamenti e Tecnica

Nasce sulla diffusa piattaforma Front Midship che dà vita a molti altri modelli, tra cui la sportiva 370Z. Su di essa poggiano articolazioni raffinate: triangoli sovrapposti anteriori e assale multilink posteriore. Il motore è l’ultima evoluzione del pluripremiato V6 aspirato della serie VQ: la cilindrata sale da 3.5 a 3.7 litri con la potenza che, nel caso della G37, raggiunge quota 320 cv per 36,7 kgm di coppia. Tutto in alluminio, il V6 allunga fino a 7500 giri e dispone di fasatura variabile lato scarico e aspirazione, nonché della gestione elettronica VVEL per l’alzata delle valvole. Il cambio è meccanico a sei rapporti, ma in opzione è previsto anche un automatico sequenziale a sette rapporti. La versione “S” di prova prevede poi alcuni affinamenti tecnici: ruote da 19” invece che da 18”, impianto frenante con dischi anteriori che salgono da 320 a 355 mm con pinze a 4 pistoncini anziché 2, differenziale autobloccante e, non per ultima, la soluzione 4WAS. Acronimo di 4 Wheel Active Steering, è un sistema che varia il rapporto di demoltiplicazione dello sterzo e, oltre i 40 km/h, cambia anche l’angolo delle ruote posteriori in maniera tale da garantire maggior stabilità sul veloce e inserimenti più precisi nel misto. Di serie, infine, c’è anche la vernice Scratch Shield: brevetto Nissan, prevede uno strato superficiale di resine altamente elastiche che, in caso di graffi superficiali, si rigenerano riportando la carrozzeria allo stato originario.

Qualità

Unici appunti che possiamo muovere alla G37 Coupé riguardano allineamenti di carrozzeria poco costanti. Fatto imputabile in parte a una poco precisa registrazione dei cofani, ma dall’altra possiamo chiamare in causa anche il design. Tanto per fare un esempio, nella zona dei fanali posteriori si notano tre diverse “luci” fra parafango, cofano, baule e gruppo ottico; sarebbe bastato ricavare una scanalatura nel proiettore affinché le distanze fra gli elementi fornissero un effetto ottico più regolare e costante. Detto questo, non possiamo muovere altre critiche alla Infiniti. Sempre restando all’esterno, appare ottima la verniciatura della carrozzeria, con sistema auto- riparante. E all’interno è apprezzabile l’impiego di materiali di qualità anche in quelle zone dove solitamente si lesina un po’. Per esempio la plancia: la parte superiore è realizzata con un ottimo PVC imbottito che, caso piuttosto raro, si estende anche a tutta la parte inferiore; soltanto parte del tunnel è in semplice polipropilene goffrato. Ancora, i sedili prevedono pelle di ottima fattura sia sulla zona della seduta sia sui fianchetti inferiori e superiori; anche in tal caso, di solito per le parti meno in vista si opta per la finta pelle. Efficace, infine, anche il comparto isolante: cristalli da ben 5 mm di spessore e un buon impianto guarnizioni, che tra l’altro si estende anche all’interno del cofano anteriore per isolare il motore.