Citroen C3 Picasso 1.6 VTi

Citroen C3 Picasso 1.6 VTi

di Redazione

01.06.2009 ( Aggiornata il 01.06.2009 16:18 )

Prestazioni

Non si deve confondere la C3 Picasso con la sorella maggiore, che unisce il nome del celebre pittore alla sigla C4: sono modelli nettamente distinti, accomunati solo dalla denominazione Picasso, che indica le monovolume Citroën del segmento medio (quindi anche la Xsara e la Grand C4 Picasso), tutte contraddistinte dalla notevole originalità stilistica.
Il punto di forza del nuovo modello è proprio il design, creato nel centro stile della Casa francese da un’equipe guidata da un giovane designer italiano, Carlo Bonzanigo. Nonostante la carrozzeria piuttosto alta (escluse le barre sul tetto l’altezza raggiunge i 1624 mm), l’aerodinamica è valida: il Cx è 0,308 e l’SCx 0,754. La mole della vettura e il peso (1354 kg per l’esemplare provato) penalizzano logicamente le prestazioni e i consumi, che restano peraltro interessanti per un’auto di questa classe. Abbiamo toccato i 186,6 km/h in quinta, una punta di poco inferiore ai 188 all’ora dichiarati, la stessa velocità letta al tachimetro, che risulta piuttosto preciso.
Buona anche l’accelerazione, ma spingendo a fondo si manifesta un evidente beccheggio: per passare da 0 a 100 km/h abbiamo impiegato 10”92, quasi come il dichiarato (10”90), mentre per percorrere il chilometro da fermo occorrono 32”40. Nel complesso è convincente anche la ripresa, che non è rapidissima ma è sempre pronta e progressiva, anche dai bassi regimi, a tutto vantaggio della tranquillità nei sorpassi: si impiegano 10”18 per passare da 40 a 80 km/h in quarta e 14”87 in quinta, mentre nel rapporto superiore occorrono 16”31 per salire da 80 a 120 km/h. Questi risultati sono stati ottenuti grazie anche alla rapportatura piuttosto corta del cambio manuale a 5 marce. Questa scelta tecnica però inficia in parte il confort di marcia, specie a partire dai 120 km/h: a questa velocità abbiamo rilevato 67,8 decibel ai posti anteriori e 68,3 a quelli superiori, che salgono a 69/71 decibel ai 130 all’ora autostradali.
Anche i consumi, pur non essendo troppo elevati, risentono della mancanza della sesta “di riposo” e delle caratteristiche della C3 Picasso: a 130 km/h si percorrono così 11,490 km/litro, un dato simile a quello rilevato nel traffico urbano, 11,402 km/litro. In proposito è interessante il confronto con una compatta station wagon, la Mini Clubman 1.6 Cooper, che monta lo stesso quattro cilindri, sempre con 120 cv di potenza, nato dagli accordi fra il gruppo Peugeot/Citroën e la BMW. La Clubman 1.6, equipaggiata con il cambio manuale a 6 marce, raggiunge i 195,2 km/h, accelera da 0 a 100 km/h in 9”80, riprende da 80 a 120 km/h in sesta in 18”88 e percorre 11,407 km/litro in città e 12,630 ai 130 all’ora.
Come si vede la C3 Picasso, nonostante le sue caratteristiche, si difende egregiamente sotto tutti i punti di vista. Il comportamento stradale è più convincente di quanto ci si potrebbe aspettare, ma la MPV francese certo è meno reattiva rispetto a una compatta station wagon o ad altre monovolume di stazza maggiore, dato che i progettisti, per assicurare la massima facilità e sicurezza di guida, hanno puntato sull’assetto morbido, che contribuisce a rendere meno brusche e più progressive le reazioni. Il tutto è completato dai sistemi elettronici di controllo ESP e ASR, montati di serie sull’intera gamma destinata al mercato italiano. Il risultato è un rollio evidente, con la tendenza sottosterzante delle trazioni anteriori che resta entro limiti contenuti, senza che si manifestino perdite di controllo del retrotreno in fase di rilascio, anche perchè l’ESP stoppa con decisione la C3 Picasso prima di oltrepassare i limiti. In tema di sicurezza si dimostra efficace anche l’impianto frenante a 4 dischi, autoventilanti sull’avantreno, corredato da ABS, REF (ripartitore elettronico della frenata) e AFU (aiuto nelle frenate d’emergenza).
La risposta è pronta, progressiva e ben modulabile in ogni situazione, con spazi di arresto contenuti: 52,9 metri a 120 km/h. Altro organo meccanico che appare ben congegnato è lo sterzo, con servoassistenza variabile in base alla velocità: è pronto, preciso, ha un giusto grado di leggerezza e comporta un diametro di sterzata di 10,60 metri fra i marciapedi che facilita la guida in città. È buona anche la manovrabilità del cambio manuale: gli innesti sono abbastanza rapidi, senza particolari impuntamenti. Sulle monovolume talora può creare qualche problema la posizione di guida, simile a quella dei veicoli commerciali: non è il caso della C3 Picasso, che ha una postura alta ma che consente di trovare agevolmente l’assetto adeguato e permette di affrontare senza problemi anche i lunghi percorsi.
I problemi maggiori forse sorgono nelle manovre di parcheggio, a causa dell’assoluta impossibilità di determinare i limiti anteriori della vettura: sarebbe opportuna la presenza dei sensori di parcheggio anche nel frontale, mentre sono previsti solo quelli posteriori.
Citroen C3 Picasso 1.6 VTi

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