Seat Ibiza Style 1.4 TDI DPF

Design

A guadagnarci è soprattutto la vista di tre quarti, grazie all’equilibrio raggiunto fra il profilo che disegna le spalle, ben marcate, e la linea di cintura. Nella vista laterale resta importante il peso della lamiera, appena attenuato dalle scalfature che percorrono la fiancata, effetto che i pneumatici a spalla alta (serie 60 su cerchi da 15”) dell’equipaggiamento di base non aiutano ad alleggerire. Resta la singolare conformazione scalinata delle porte, con la zona cristalli meno estesa rispetto a quella inferiore.
Per parte sua, il frontale è dominato dal disegno a freccia composto dalle linee che raccordano proiettori, calandra e presa d’aria. Al di là delle scelte stilistiche, la carrozzeria si segnala per i consistenti progressi in termini di qualità esecutiva: merito della verniciatura, molto brillante e segnata da una lieve buccia d’arancia solo nella zona del tetto, nonché degli accostamenti fra le lamiere, costanti quanto contenuti. Da rilevare soltanto le leggere sprofilature evidenziate dall’accoppiamento fra cofano e paraurti. Gli interni si presentano altrettanto ben fatti, quanto a precisione esecutiva. Per contro, qui l’attenzione ai costi si vede parecchio, nella scelta dei materiali come in diverse soluzioni progettuali chiaramente al risparmio: ne sono buoni testimoni l’assenza di smorzamento per la maniglia di appiglio sul lato passeggero, e la mancanza di maniglie tout court per la zona posteriore. O, ancora, i fondi lisci e nudi dei vani portaoggetti.
Più in generale, un po’ tutti i rivestimenti denotano una fattura piuttosto economica, che si tratti del padiglione o dei pannelli porta, privi dell’abituale ripresa del tessuto utilizzato per la selleria. Va meglio per la plancia, che fa sfoggio di un materiale morbido quanto meno nella fascia centrale, e che rappresenta l’elemento di maggior personalità di tutto l’ambiente. Quanto agli spazi utili, le pur rilevanti dimensioni d’insieme finiscono per premiare unicamente i posti anteriori. Dietro invece la situazione non è delle migliori: per i limiti in altezza ma soprattutto per un accesso tutt’altro che agevole, a dispetto dello scorrimento che accompagna il ribaltamento dello schienale del sedile di destra. Pur non eccelso, l’equipaggiamento di bordo comprende elementi non comuni nella categoria, quali il regolatore di velocità.
Per contro, sorprende che si debba pagare a parte il rivestimento in pelle del volante. A rafforzare l’impressione che il lavoro dei “tagliatori di costi” abbia finito per penalizzare oltre il dovuto un progetto partito col piede giusto. Anche perché il prezzo non è affatto popolare. Tantopiù in relazione ai limiti del tre cilindri a iniettore- pompa che ha ormai fatto il suo tempo: parco sì, ma anche straordinariamente pigro nell’uso quotidiano.