Mercedes E 250 CDI: 240 km/h, 20 km/litro!

Mercedes E 250 CDI

di Redazione

20.10.2009 ( Aggiornata il 20.10.2009 17:27 )

Rilevamenti e Tecnica

Raramente un nuovo modello ha suscitato tanto dibattito intorno alle sue origini strutturali. Tutto è iniziato con una dichiarazione di Ernst Lieb, CEO di Mercedes USA, che a metà maggio si lascia scappare che la versione coupé della E nasce sulla piattaforma della Classe C, costruita nello stesso stabilimento. “Per renderla — spiega — più leggera e compatta”. Una motivazione che tecnicamente non fa una grinza e che dal sito americano Leftlane rimbalza in poche ore sui blog di mezzo pianeta. Suscitando la secca smentita della Mercedes americana: “La coupé condivide il 60% di componenti e tecnologia con la berlina, sulla cui piattaforma è realizzata”.
Il che in effetti fa il paio con la documentazione ufficiale rilasciata in occasione della presentazione alla stampa europea, avvenuta pressoché in contemporanea in Toscana: in 108 documentatissime pagine non c’è alcun accenno alla parentela tra la E coupé e la serie cadetta. Resta però il fatto che il passo, anziché di 2874 mm come sulla berlina, è di 2760: niente di strano che la coupé abbia un interasse inferiore — anzi — ma guarda caso quei 2760 mm sono, precisi precisi, la misura della C. Inoltre la larghezza della E sportiva — 1786 mm — è molto più vicina a quella delle C berlina e station wagon (1770) che a quella della E di ultima generazione (1854). Ciò ha pure comportato un ridisegno delle estremità della plancia, che rispetto alla E berlina ha le bocchette di aerazione laterali più strette. Certo, questo dibattito — di cui era giusto dare conto — non pregiudica, quali che siano le conclusioni, la validità tecnologica della vettura ma ha semmai rilevanza sul piano commerciale.
Tornando dunque alla tecnica “secca”, la E coupé ricalca schemi classici della marca: trazione posteriore, sospensioni a ruote indipendenti ( anteriori a bracci oscillanti, posteriori multilink); il suo quattro cilindri turbodiesel 2.2 litri biturbo a doppio stadio ha una notevole potenza specifica (oltre 95 cv/litro) e una maxi pressione nel collettore (ben 2000 bar), mentre sul fronte della sicurezza attiva va segnalato l’Attention Assist, mutuato dalla berlina. Il sistema monitora 70 parametri (dai movimenti sul volante all’azionamento dei pedali, senza trascurare fattori ambientali quali le condizioni del fondo o il vento laterale); confrontando le reazioni del guidatore appena salito in macchina con quelle che ha in seguito, emette un segnale acustico quando — tra 80 e 180 all’ora — “legge” una certa stanchezza da parte sua.
Poi c’è (optional) l’Intelligent Light System, ovvero i fari bixeno regolabili con attivazione e disattivazione automatica degli abbaglianti. Ai fini della sicurezza degli altri utenti della strada va segnalato il cofano motore attivo che si solleva di 5 cm nella parte posteriore per aumentare lo spazio di deformazione. Tra i dispositivi del programma BlueEfficiency per la riduzione dei consumi meritano infine una citazione la regolazione in funzione del fabbisogno della pompa del carburante, l’impiego di gomme a bassa resistenza al rotolamento e la gestione dell’alternatore in base alla condizioni di marcia.
Tutto ciò permette alla E250 CDI di emettere solo 135 g/km di CO2 e di consumare il 17% in meno rispetto alla precedente CLK pur essendo più potente del 36%.

Mercedes E 250 CDI

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