Opel Astra 1.7 CDTi, slalom speciale

Design

Ma è dentro che il cambio di passo è ancor più evidente. Il primo colpo d’occhio offre una sensazione di qualità superiore e di un ambiente più ricco. Merito di materiali migliori di prima, ma soprattutto del fatto di averli usati in maniera più intelligente. Ci sono anche soluzioni stilistiche piuttosto ardite, come la linea a mezzaluna della plancia che prosegue sui pannelli porta, che per contro crea un visibile scalino.
Oppure la console centrale, ottimamente rifinita, il cui stile a goccia che va stringendosi verso il basso ha compattato un po’ tutti i tasti di servizio rendendo quindi, almeno sulle prime, un po’ disorientante l’utilizzo della radio piuttosto che della climatizzazione. Passando dietro, un esame del vano bagagli produce soddisfazione: il baule è ampio, regolare, ben attrezzato e, se dotato di sistema FlexFix (appena 50 euro, una sorta di doppiofondo), anche piuttosto versatile. Note meno positive, invece, dalla zona posteriore passeggeri: tenuto conto del considerevole aumento delle dimensioni ( 17 cm di lunghezza, 7,1 cm di passo), ci saremmo aspettati una ben più ampia libertà di movimento. Su strada proseguono le piacevoli sensazioni.
Fatta l’abitudine all’inclinazione dei montanti anteriori, che danno non poca noia specie nelle curve a sinistra, si percepisce subito una maggior solidità globale. L’Astra non è “gommosa” come le vecchie Opel; sfoggia subito un assetto consistente ma che al tempo stesso assorbe bene, fatto che ben si sposa all’ottima insonorizzazione. Le prime curve lasciano trasparire subito un bell’attaccamento all’asfalto, merito anche della generosa gommatura da 18” opzionale, e se c’è da frenare l’impianto mostra un buon mordente e la vettura una notevole stabilità.
Da quest’ottimo quadro telaistico, ne esce dunque un po’ mortificato il propulsore che abbiamo preso in esame, che tra l’altro sarà uno dei preferiti dagli italiani. Parliamo del conosciuto e collaudato 1.7 CDTi da 125 cv (proposto anche in versione “110”), che seppur rivisto in chiave emissioni (Euro 5) mostra tutti i suoi anni: per ruvidità e rumorosità non è certo lo stato attuale dell’arte e la dose di cavalli e coppia, adeguata ma non certo abbondante e tutt’altro che favorita dalla rapportatura lunga del cambio, si dimostra talvolta sottodimensionata alle doti del telaio e alla massa elevata. Questo esemplare pesa ben 1564 chili in ordine di marcia, non certo un toccasana anche per i consumi che difatti sono appena discreti: mediamente, 11,5 km con un litro.