Porsche Cayenne Turbo, che curve!

Design

Per intenderci, ora la Cayenne è molto simile alla Panamera, dalla quale tra l’altro eredita parecchie soluzioni quali il sistema di trazione integrale con frizione multidisco a gestione elettronica.
Ma già in abitacolo si notano affinità fra le due ammiraglie Porsche. La Cayenne sfodera il medesimo tunnel centrale, che pare il ponte di comando di un aeromobile; sulle prime la quantità di tasti può disorientare, ma sulla distanza il tutto diventa intuitivo e non si rimpiange l’assenza di un’interfaccia a pomello stile Audi, BMW o Mercedes. Sulla Cayenne, la console che ospita il display a colori è ancor meglio integrata rispetto a Panamera, grazie a una forma più prominente e alle bocchette d’aerazione che proseguono idealmente verso la zona centrale della plancia, che ospita una bussola digitale.
Sempre da Panamera compaiono poi alcune dotazioni di pregio, come ad esempio la climatizzazione dei sedili (molto efficace, tre velocità per le ventole sotto pelle) e più in generale una qualità costruttiva e una bontà dei materiali di livello davvero elevato. Dietro va ancora meglio: l’aumento del passo regala centimetri preziosi alle gambe dei passeggeri. E i tre sedili singoli scorrevoli e inclinabili, non fanno altro che aumentare la versatilità dell’arredamento dell’abitacolo. Sempre dalla Panamera, la Cayenne Turbo eredita anche il carattere. E non ci riferiamo tanto alle prestazioni, elevatissime come vedrete in seguito, quanto al piacere e all’efficacia di guida: sterzo preciso come un compasso, rollio praticamente nullo e una vivacità d’assetto che riporta alla mente il caratterino di una “noveundici”, quando la inserisci in curva con un pizzico di sovrasterzo per uscire più veloce. Il tutto, peraltro, corredato da un confort più elevato rispetto alla vecchia Cayenne, sia in termini di silenziosità di marcia, sia di assorbimento delle sospensioni.