Nuovo Ford C-Max, meglio benzina o diesel?

La multispazio firmata Ford offre un impatto più che soddisfacente anche una volta accomodati all’interno. Dove si ritrovano sostanzialmente i toni cari alla tradizione della marca, ma anche qui sviluppati con un bel tocco di ricercatezza ed “ emozionalità” in più che certo non guastano, pur sconfinando in alcuni dettagli lievemente al di fuori della pura razionalità. Come nel caso della plancia, contraddistinta dal bel gioco tra differenti profondità – la voluminosa prominenza della console centrale viene ripresa ai lati dell’abitacolo in un bel “ continuum” stilistico con i pannelli delle portiere – che incrementa la sensazione di accoglienza e di ariosità, pur confinando al centro una serie un po’ fitta di comandi e pulsanti con i quali serve almeno all’inizio prendere una certa confidenza, pena sentirsi lievemente “ sperduti”.
Concretezza senza riserve, distingue la qualità complessiva della vettura: la carrozzeria è assemblata con cura, l’abitacolo si affida a plastiche di qualità con generose superfici gommate e corredo di finiture e piccole ricercatezze certamente non lussuose, ma apprezzabili nell’impiego quotidiano. È il caso delle stesse bocchette di aerazione, addirittura tutte raddoppiate in plancia per una diffusione “ morbida” ma capillare dei flussi, nonché completate da quelle posteriori sul tunnel centrale dedicate ai passeggeri posteriori. Seppur a richiesta, lo stesso portellone ad azionamento elettrico aggiunge uno spicchio di praticità, specie quando si hanno le mani impegnate; allo stesso modo, non mancano svariati vani portaoggetti tutti di buone dimensioni, insieme ai ganci nel bagagliaio per appendervi borse od oggetti. Lo spazio è a sua volta ben sfruttato ed offre una sistemazione ariosa e “ vacanziera” a tutto l’equipaggio, con la seduta sul divano posteriore leggermente rialzata; davanti la sistemazione è eccellente per spazio ed ergonomia, dietro la libertà per le gambe è invece solo “ giusta” ed il divano frazionato in tre elementi obbliga anche in due ad una seduta un po’ periferica, vicino ai montanti. Non disponibile, in Italia, la possibilità di trasformare il divano stesso in due poltroncine singole, più centrali ed arretrate: per queste esigenze, occorre rivolgersi alla C- Max 7 posti.
Al volante, come accennato, la C- Max mette tutti d’accordo, offrendo un’armonia da riferimento tra dinamismo e relax. Grazie ad un telaio preciso, con coricamento laterale assai ridotto e combinato ad una bella rapidità di inserimento in curva, senza però nulla togliere o quasi alla capacità di assorbimento. Tra i due motori che mettiamo a confronto, 1.6 benzina turbo a iniezione diretta e 1.6 turbodiesel common rail, la “ lotta” al gradimento resta invece del tutto aperta, col primo più reattivo e mordente ma il secondo ugualmente godibile e decisamente meno assetato. Il bello è che le due motorizzazioni costano uguali, dunque è il chilometraggio annuale a dettare la scelta. Decisamente aggressivo il listino, corredato da dotazioni complete, anche se pur sul più ricco allestimento Titanium restano a richiesta diverse opzioni, singole o raggruppate in pacchetti: ma l’offensiva C- Max contro la ricca concorrenza parte da basi di notevole solidità.