VW Passat Variant 2.0 TDI, sempre al top

VW Passat Variant Highline 2.0 TDI

di Redazione

23.05.2011 ( Aggiornata il 23.05.2011 14:27 )

Prestazioni

Niente prestazioni ridondanti, niente apologia delle velocità: però questa Passat sa mettere tremendamente a proprio agio e, proprio per questo, sentendosela così “addosso”, alla fine riesce anche ad essere divertente. È facile, confidenziale, disinvolta, leggera nel senso buono del termine: non aspettatevi emozioni di quelle fanno tremare i polsi, ma davvero non si potrebbe chiedere di più a un’auto che deve essere pronta a fare un po’ di tutto.
Il turbodiesel di 1.6 litri da 105 cv promette consumi da “austerity” (e li mantiene: visto che alcuni mesi fa ha permesso a una berlina ante-restyling di entrare nel Guinnes dei primati percorrendo 2464 km con un pieno, cioè quasi 32 km/litro) a fronte di prestazioni tutto sommato oneste e il 2 litri da 170 cv, oggettivamente energico, sembrerebbe più coerente con la scelta di tendenza che, in fin dei conti, compie chi opta per la Passat Variant.
Però la Passat col TDI da 140 cv è la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che la virtù sta nel mezzo. Il turbodiesel è pronto e ha un spinta molto corposa già a partire dai 1500 giri, al punto che anche sull’asciutto basta poco perché il controllo di trazione venga chiamato in causa. Il fatto è che, poi, la progressione continua con una regolarità quasi elettrica e si arriva ai 5000 giri indicati senza quella sensazione di andare contro natura che danno i motori a gasolio quando ci si dimentica di cambiare marcia. Non possiamo dire che somiglia a un caparbio motore a benzina di qualche anno addietro, ma quelli di oggi, frustrati dall’Euro 5, non riescono a fare molto di meglio.
Per il cambio DSG a sei rapporti bisogna essere disposti ad affrontare un bel sacrificio economico, questo è vero, visto che la VW chiede la bellezza di 2.400 euro in più, quando la Insignia, tanto per fare un esempio, si accontenta di 1500 euro, seppure a fronte di un automatico tradizionale e non di un doppia frizione. Però se nel portafoglio vi è rimasto ancora qualcosa, impiegatelo per quello. L’impalpabilità nella selezione delle marce è quella di un CVT, ma l’efficacia è da trasmissione sportiva, anche quasi se manca la percezione fisica del momento di innesto e disinnesto del rapporto.
C’è anche la possibilità di selezionare una modalità di funzionamento più sportiva, che sfrutta maggiormente i rapporti bassi, ma è francamente un “di più”, che peggiora il confort acustico senza offrire un miglioramento reale delle prestazioni. Il merito è dei quasi 36 kgm di coppia che tirano fuori dai guai in tutte le situazioni e, per lo stesso motivo, non vale neppure la pena di accanirsi sulle (troppo esigue) palette dietro il volante per cambiare manualmente: lasciare fare al DSG è decisamente più fruttuoso. In velocità l’insonorizzazione non è esattamente allo stato dell’arte: a 90 km/h si comincia a sentire un po’ di rotolamento di pneumatici e verso i 110/120 anche gli specchietti danno la prova della loro esistenza, ma niente che possa davvero turbare la serenità dei trasportati. In autostrada si apprezza la sensibilità e la prontezza dello sterzo nei piccoli angoli, mentre quando iniziano le curve si preferirebbe una minore demoltiplicazione per lavorare meno col volante, ma la consistenza del comando è quella giusta e alla fine basta poco per trovare la sintonia.
Il raggio di sterzata ridotto aiuta parecchio e non è cosa da poco, visto che la Passat Variant rimane solo di un capello sotto i 4,8 metri. Se comunque siete di quelli che vivono male il momento della manovra, riaprite i cordoni della borsa e per altri 714 euro scegliete il Park Assist, con il quale la vettura entra e esce da sola perfino in spazi angusti (anche solo 80 cm più della lunghezza dell’auto) e nei parcheggi a “pettine”. Per quanto non sia più una novità, il sistema riesce ancora a sorprendere per la precisione e la rapidità: bisogna solo fare attenzione con l’acceleratore che è poco dosabile. Addirittura è preferibile lasciare compiere l’operazione tenendo il motore al minimo. La Passat Variant, come dicevamo all’inizio, dà una sensazione di leggerezza nell’accezione positiva del termine, da non confondere con l’inconsistenza. Risponde bene allo sterzo e ha poche inerzie nei cambiamenti di traiettoria, quindi neppure la relativa morbidezza dell’assetto, calcolato per digerire qualsiasi accidente dell’asfalto, riesce ad essere un vero deterrente quando si ha voglia di guidare. Il rollio c’è ma è controllato, non disturba.

VW Passat Variant Highline 2.0 TDI

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