Mercedes SLK 350 Premium, tutta da gustare

Mercedes SLK 350 Premium

di Redazione

14.06.2011 ( Aggiornata il 14.06.2011 15:07 )

Prestazioni

Se a bordo della SLK 350 salisse Pretty Woman, alias Julia Roberts, il suo commento alla prima accelerazione sarebbe, ci scommettiamo, “fa attorcigliare le budella”, proprio come quello pronunciato nel film sulla Lotus Esprit. Purtroppo durante la nostra prova non abbiamo fatto un simile incontro, anche perché invece di Beverly Hills ci siamo accontentati più modestamente delle strade di Milano Marittima e dell’appennino emiliano, ma in realtà le “budella si sono attorcigliate” a noi. È tutta una questione di sound, di risposta del motore, di coinvolgimento al volante: pur non essendo certo la più potente e scattante vettura provata, la “350” offre delle emozioni intense, appare un “giocattolo” facile da portare al limite e capace di far apprezzare il piacere di guida anche a chi non è un “manico”.
Schiacciando a fondo l’acceleratore in curva è quanto mai facile sentire il retrotreno slittare verso l’esterno, ma altrettanto rapidamente si viene riportati sulla ”giusta via” dai sistemi elettronici di controllo. Tutte le SLK risultano facili e piacevoli da guidare, ma certo la “350” è la più inebriante, per la progressione con cui viene scaricata a terra la potenza, per il suono intenso e appagante in accelerazione e per le doti del V6 di 3.5 litri, che sviluppa 306 cv a 6500 giri, con una coppia massima di 36,7 kgm a 3500 giri. Grazie anche all’assetto sportivo e ai cerchi da 18”, montati di serie sulle versioni Premium, la SLK 350 è sempre attaccata al suolo e non fa conoscere rollio e beccheggio. Lo sterzo, migliorato grazie alla presenza di un optional senza dubbio consigliabile come il servosterzo parametrico, è quanto mai pronto, preciso ed equilibrato in fatto di leggerezza e consente un ridotto diametro di sterzata: 10,5 metri.
Efficace anche l’impianto frenante, che assicura spazi di arresto contenuti (34,3 metri a 100 km/h), anche su fondi differenziati, ma non mostra una resistenza eccezionale all’impiego prolungato in pista, in condizioni peraltro estreme. È valido il comportamento del cambio automatico 7G Tronic a sette rapporti, che può essere usato anche manualmente tramite le manopole poste dietro la corona del volante, rendendo così più divertente e sportiva la guida. Prevede anche la funzione “Sport” che però all’atto pratico non modifica la risposta del cambio quando si guida al limite spingendo a fondo corsa l’acceleratore.
Bisogna peraltro ammettere che, nonostante l’indubbia validità di questa trasmissione, ci aspettavamo qualcosa di più in fatto di prontezza e sportività. Sicuramente i tecnici Mercedes, pur puntando sul “carattere” sportivo per la SLK hanno voluto lasciare un certo spazio al confort nell’impostare il progetto.
L’assetto è rigido, specie sulle versioni Premium, e trasmette nell’abitacolo tutte le irregolarità del fondo stradale, ma la spider risulta nel complesso confortevole, grazie soprattutto alla validità dei sedili, comodi e avvolgenti. Anche la rumorosità resta entro livelli più che soddisfacenti per una spider viaggiando ad andatura costante fino a 120 km/h, anche quando il tetto viene abbassato. In proposito assumono una notevole importanza i due frangivento disponibili in alternativa: quello tradizionale, piuttosto efficace, e l’Airguide, montato sull’esemplare provato, formato da due piccoli scudi trasparenti fissati dietro al rollbar, che ruotano con una semplice manovra e sono più semplici da utilizzare. Altro elemento di non secondaria importanza su una spider è la visibilità: a causa della posizione di guida piuttosto bassa e distesa, del lungo cofano motore e della coda alta non è facile intuire i limiti della vettura, per cui i sensori di parcheggio si rivelano un optional a cui non si può rinunciare. Efficace invece la visibilità notturna assicurata dall’ottimo impianto luci.
Con 306 cavalli disponibili le prestazioni sono naturalmente all’altezza delle aspettative: la velocità massima dichiarata è 250 km/h autolimitati, ma già in quinta abbiamo raggiunto i 251,4 km/h. Anche in accelerazione la 350 ha tenuto fede ai dati indicati dalla Casa passando da 0 a 100 km/h in 5”67 contro i 5”6 “ufficiali”. Altrettanto brillante è la risposta in ripresa, grazie anche alla presenza del cambio automatico: si passa così da 80 a 120 km/h in 3”48. Niente male, nonostante un lievissimo ritardo nello scatto iniziale. Non deludono infine neppure i consumi, piuttosto contenuti se si viaggia a velocità costante a “media” andatura, come dimostrano gli 11,627 km/litro rilevati a 120 all’ora e anche i 10,752 ai 130 autostradali. Le cose naturalmente cambiano nella guida al limite e in città (8,928 km/litro), nonostante lo spegnimento del motore ai semafori assicurato dal dispositivo Start & Stop.


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