Porsche Panamera S E-Hybrid, a passo di ricarica, prova su strada

Rilevamenti e Tecnica

Tutti sappiamo che i consumi dichiarati dalle Case sono lontani dalla realtà. Le norme europee per le omologazioni sono fittizie e i costruttori, marciandoci un po’ sopra, sviluppano soluzioni e tecnologie mirate al superamento di questi test nel miglior modo possibile.

È altrettanto vero che le Case stesse stanno sviluppando sistemi come il plug-in ibrido o l’elettrico puro non per uno spiccato animo ambientalista, ma soprattutto per non incorrere in pesanti sanzioni se, nel 2020, la media delle emissioni di CO2 della propria gamma non sarà pari o al di sotto dei 95 g/km.

Tanto per spezzare una lancia a favore delle Case, bisogna però ammettere che le prove di consumo, quelle vere, su strada, con un collaudatore a bordo e una sofisticata strumentazione — come facciamo anche noi di Auto — le fanno eccome. E a tal proposito è interessante scoprire i segreti del test che effettua Porsche con le sue vetture.

Non solo perché si tratta di una prova reale, che tutti potrebbero replicare, ma soprattutto perché fornisce precise indicazioni sull’effettivo risparmio che garantiscono singolarmente alcune tecnologie e per il fatto che qui si ragiona su un diverso parametro di riferimento che non sono i litri per 100 km o i km/litro: la media dei giri motore per chilometro percorso. Porsche lo chiama “Circuito di Stoccarda”, è un tracciato di circa 65 chilometri attorno alla città tedesca e prevede un po’ di tutto: nella fattispecie il 30% di città, il 26% di strade di campagna, il 25% di statali e il 19% di autostrada.

Obiettivo di Porsche, quello di abbassare il più possibile i giri medi del motore ad ogni chilometro percorso, seguendo il principio base secondo cui più un propulsore viaggia attorno al regime di massima efficienza, meno consuma. Ecco allora che nel circuito di Stoccarda una Panamera S a benzina, non ibrida dunque, riesce a ottenere una media di 1432 giri/km, pari a un consumo reale medio di 9,9 litri/100 km.

Soltanto con l’adozione dello start/stop, sullo stesso circuito la stessa vettura riduce la media di rotazione del motore a 1350 giri/km (-2% di consumo, 9,7 litri/100 km), perché spegnendosi ad ogni sosta (26 volte nell’arco dei 65 km, per la precisione), la media giocoforza si abbassa. Ancora, con la funzione “veleggio”, quella che scollega il motore dalla trasmissione per una maggior scorrevolezza, si scende a 1239 giri/km (-6% di consumo, 9,3 litri/100 km) grazie a ben 156 fasi di veleggio durante il tragitto. Se poi si adotta la soluzione del “veleggio avanzato”, quella che oltre a scollegare il motore lo spegne anche, ecco limati altri cicli motore fino a quota 1045 giri/km, per una riduzione dei consumi del 10% (8,9 litri/100 km in tutto).

Con l’ibrido, nella fattispecie quello della prima versione della Panamera, la media dei giri motore per chilometro viene letteralmente dimezzata (514 giri/km). Perché il 14% del circuito di Stoccarda viene coperto in modalità elettrica, con un netto vantaggio in termini di consumo (-23%, 7,7 litri/100).

Ma la vera manna è l’ibrido plug-in, quello della nuova Panamera E-Hybrid. Grazie alle batterie più efficienti, al motore elettrico più potente e all’autonomia notevolmente superiore, la percentuale di percorrenza del circuito di Stoccarda in elettrico sale dal 14 al 29%, con una riduzione dei giri per chilometro che scende da 514 a soli 318. È un risparmio del 56% e corrisponde a un consumo medio di 4,4 litri/100 km. Ma non è finita: perché se ci fosse la possibilità di ricaricare completamente la batteria appena finito il ciclo urbano, quindi un’altra bella dose di elettrico puro da sfruttare successivamente, i giri per chilometro arriverebbero a quota 123 con un consumo medio di 1,7 litri/ 100 km!