Hyundai i10 1.0, una piccolina che si fa amare, prova su strada

Hyundai i10 1.0, una piccolina che si fa amare, prova su strada
Netto salto stilistico e qualitativo per la nuova Hyundai i10 che offre spazio e dotazioni da grande. Con il tre cilindri 1.0 da 66 cv si fa apprezzare nella guida di tutti i giorni

di Maurizio Voltini

18.03.2014 ( Aggiornata il 18.03.2014 06:58 )

Prestazioni

Che le utilitarie di oggi non costringano più a troppe soluzioni di compromesso o a limiti nel loro utilizzo, è qualcosa di più di un’impressione. E un ulteriore esempio arriva dalla nuova Hyundai i10.

Il fatto che le aumentate dimensioni di ingombro e il passo allungato rispetto alla versione precedente abbiano consentito un’abitabilità maggiore, per esempio, si percepisce facilmente: l’abitabilità per cinque persone è davvero realistica, pur se il quinto avrà giocoforza qualche limite a livello di spalle. Proprio alla luce di tanta abbondanza di spazio, stupisce che la plancia, prolungandosi verso il basso sul lato del guidatore, arrivi davvero vicina alle ginocchia: nulla di così drammatico da richiedere dei... parastinchi, ma ogni tanto questa vicinanza si avverte per chi guida “sotto”, sia durante la guida, ma soprattutto nel salire e scendere dalla vettura.

Fatta l’abitudine al tunnel, una volta in marcia ci si può concentrare sulla guida, che nel traffico è favorita dalla buona visibilità: gli specchietti sono di dimensioni generose e semmai l’unico limite sta nel “rialzo” posteriore all’estremità dei finestrini. Durante la marcia, il motore non distrae: si avverte che è un tre cilindri, per via della classica timbrica, ma è ben isolato acusticamente. Inoltre, nonostante la potenza che ne rende possibile l’uso da parte dei neopatentati e quindi è relativamente ridotta, nelle marce basse risulta sufficientemente reattivo da non richiedere particolari attenzioni per districarsi nel traffico.

Per cui anche se non stiamo certo parlando di una sportiva, prendono valore i riscontri dei test come la prova di accelerazione: 13”52 per passare da zero a 100 orari non sono male per una mille. Anche la ripresa è buona, poi però la i10 sembra perdere efficienza al salire della velocità, e così non supera i 155,9 km/h.

Ma soprattutto, una certa insistenza sul pedale dell’acceleratore corrisponde a un consumo non troppo contenuto: se a 90 orari è possibile superare i 20 km/litro, a 130 si scende sotto i 13, un netto sbalzo. In generale, una media effettiva di 16,854 km/ litro è da considerare un valore soddisfacente, ma c’è chi nella classe fa meglio.. Fra l’altro, l’indicatore grande del carburante e il serbatoio dalla capienza non esagerata fanno avvertire abbastanza facilmente l’abbassarsi della lancetta man mano che cala il carburante: una bella botta aggiuntiva sul lato psicologico.

Fortuna che è disponibile anche la versione alimentata a GPL, mentre per il diesel al momento non se ne parla. I punti in cui invece la i10 svetta sono la frenata e la rumorosità. Per la prima va premesso che Hyundai, per la suo nuova city car, è andata a sviluppare l’impianto frenante — e in generale sterzo/sospensioni — su una particolare strada alpina (non è stato detto quale, ahimé) che in soli 12 km presenta un dislivello di ben 1.600 metri. Questo lavoro di sviluppo, unitamente ai quattro dischi dell’impianto (con un ben tarato sistema ABS/EBD) ha permesso di arrestarsi dalla velocità di 100 km/h in soli 35,4 metri.

Allo stesso modo anche l’assetto risulta preciso e comunicativo, aiutando ad ottenere buone sensazioni di guida e di controllo. A favore della sicurezza anche le assistenze elettroniche sufficientemente puntuali, che intervengono quando serve e non troppo presto. Lo sterzo è preciso e si indurisce un poco solo nelle curve più strette, mentre le sospensioni non sono troppo frenate ma non causano noiosi dondolii, concorrendo al confort generale anche se, per le ruote piccole che “affondano” nelle buche, si avvertono le asperità del fondo stradale.

Comunque da questo punto di vista risulta davvero notevole l’aspetto acustico: alle velocità autostradali si rilevano almeno 3 decibel in meno delle concorrenti. Insomma il lavoro profuso per limitare le vibrazioni e i rumori, fra meccanica e scocca, ha dato i suoi frutti e questi sono ben percepibili.

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